Sotto accusa un post in cui veniva accusata l’amministrazione comunale
NOVI VELIA. Aveva pubblicato un post su Facebook in cui ipotizzava l’arrivo in comune di “Un numero imprecisato di extracomunitari con il nulla-osta dell’amministrazione comunale che si è fatta anche promotrice dell’iniziativa”. Il contenuto del suo messaggio, però, non è piaciuto agli amministratori novesi che hanno presentato querela per diffamazione contro Donato Maiese, iscritto sul social con il nome di “Novi Velia Cittadini Informati”.
Il post incriminato risale al 18 dicembre scorso. L’autore scriveva di aver saputo che i rappresentanti del comune si erano recati in Prefettura insieme ai proprietari di una struttura privata per definire i termini dell’arrivo dei migranti in paese. Questa modalità d’accoglienza veniva criticata poiché, sempre secondo Maiese, si paventava il rischio che le strutture in cui gli stranieri alloggeranno potrebbero diventare “veri e proprio ghetti”.
Quale ipotesi alternativa si proponeva di acquisire le case sfitte del centro storico e di metterle a disposizione dei migranti. I commenti sul social non sono piaciuti al sindaco Maria Ricchiuti che nel corso di un incontro con la popolazione, proprio per discutere della faccenda migranti, ha chiarito di aver denunciato per diffamazione l’autore della pagina facebook Novi Velia Cittadini Informati.
“Ero a conoscenza del fatto che fossi stato denunciato, poiché chiamato nelle scorse settimane nella caserma dei carabinieri di Vallo per confermare la paternità del post – replica Donato Maiese – Solo l’altra sera ho appreso che l’autrice è stata la sindaca, consigliera regionale, Maria Ricchiuti”. “Non è il primo tentativo di silenziare la mia voce scomoda su Facebook – spiega – ho palesato tutta l’incapacità dell’amministrazione Ricchiuti in questi anni e questo ovviamente non è stato gradito. Attendo fiducioso l’esito delle indagini, ma al momento non mi risulta di essere stato iscritto nel registro degli indagati”.
La vicenda va avanti e dimostra come il clima che si sta ingenerando per il possibile arrivo di immigrati nei comuni cilentani diventi sempre più teso. La necessità degli enti di decidere se aderire o meno al progetto Sprar sta spaccando le comunità praticamente ovunque e a volte i toni si alzano più del dovuto.