Immigrati ad Agropoli, Coppola: eviteremo arrivo indiscriminato di stranieri

L'adesione allo Sprar è stata decretata dal Piano di Zona

Di Ernesto Rocco

L’adesione allo Sprar è stata decretata dal Piano di Zona

AGROPOLI. E’ di pochi giorni fa la notizia dell’adesione del piano di zona S8 (Vallo della Lucania comune capofila) allo Sprar, il progetto per l’accoglienza dei migranti. Ciò significa che nei 37 comuni che ne fanno parte verranno ridistribuiti gli immigrati che la Prefettura avrà necessità di smistare sul territorio. L’ente provvederà ora ad elaborare un progetto per l’accoglienza e l’integrazione e poi i richiedenti asilo verranno assegnati ai vari comuni tenendo conto della clausola di salvaguardia inserita nell’accordo tra Ance e Ministero dell’Interno, in virtù della quale ciascun comune può accogliere un numero di profughi non superiore a 3,3 ogni mille abitanti.

La notizia, se da un lato è stata accolta positivamente perché eviterà arrivi indiscriminati di stranieri, dall’altro ha creato malcontento. Alcuni comuni come Castellabate, ad esempio, hanno espresso un secco no all’ipotesi di avere degli immigrati sul proprio territorio; altri, come Agropoli, hanno invece detto di sì.

A spiegare il perché della decisione è il vicesindaco Adamo Coppola. “Ci sono molteplici motivi per cui si è deciso di aderire allo Sprar”, spiega. “Innanzitutto va detto che l’adesione è avvenuta da parte del piano di zona e non dei singoli comuni. Ciò permetterà all’ente di distribuire gli immigrati sul territorio in base alle esigenze; ad Agropoli dovrebbero arrivarne una sessantina, ma bisogna ancora verificare se nella clausola di 3,3 migranti ogni mille abitanti si ricomprendono quelli che sono già sul territorio, attualmente ospitati in una struttura di località Mattine”. Se così fosse Agropoli avrebbe già quasi raggiunto il numero previsto dall’accordo. In ogni caso l’adesione allo Sprar non determinerà quale conseguenza automatica l’arrivo di migranti in città poiché, come spiega Coppola, “ci sono molti comuni dell’interno che potrebbero fare richiesta di avere nuclei familiari sul proprio territorio, pertanto quelli assegnati al Piano di Zona potrebbero comunque non arrivare ad Agropoli”.

L’adesione allo Sprar, inoltre, escluderà l’arrivo indiscriminato di profughi sui territori comunali: “Il numero di migranti previsto per ogni comune con l’adesione al progetto Sprar,  bloccato per tre anni – evidenzia Coppola – ciò significa che in caso di emergenza sul nostro territorio non potranno arrivare altri stranieri. In caso contrario, invece, ci sarebbe stato il rischio di un arrivo indiscriminato in caso d’emergenza”. “Inoltre – evidenzia ancora il vicesindaco – se dovessimo ospitare gli immigrati sarebbero principalmente famiglie”.

Per Coppola, dunque, l’adesione allo Sprar è stata la scelta migliore. “Al di là di tutto – spiega – ritengo che noi comuni dobbiamo rispondere ad una logica di solidarietà che non possiamo dimenticare“. “Inoltre – conclude – in questo modo evitiamo un business sugli immigrati poiché in diversi comuni del territorio sta accadendo di persone che acquistano delle strutture dismesse e si offrono di ospitare i migranti, lucrando sulla loro presenza.

A far parte del piano di zona, oltre Agropoli, anche Ascea, Campora, Cannalonga, Casal Velino, Castellabate, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Cicerale, Cuccaro Vetere, Futani, Gioi Cilento, Laureana Cilento, Laurito, Lustra, Moio Della Civitella, Montano Antilia, Montecorice, Ogliastro Cilento, Omignano, Orria, Perdifumo, Perito, Pisciotta, Pollica, Prignano Cilento, Rutino, Salento, San Mauro Cilento, San Mauro la Bruca, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Stio, Torchiara, Vallo della Lucania. Alcuni, come Casal Velino, Ceraso e Castellabate, hanno già detto no all’arrivo dei migranti.

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