L’Agropoli non riesce a battere nemmeno l’ultima in classifica, la Gelbison cade con il Madrepietra ed ora è raggiunta dal Nardò.
Giornata negativa per le due cilentane, la ventiduesima del girone H di Serie D.
L‘Agropoli continua la sua crisi impattando in casa contro il fanalino di coda Cynthia Genzano, con uno scialbo pareggio a reti bianche. Un’altra occasione persa per i delfini in una domenica che sembrava presagire qualcosa di buono: la Vultur ed il Potenza che perdono fuori casa, il pari tra Herculaneum e San Severo. Invece i delfini che avrebbero dovuto sportivamente mangiarsi gli avversari apparsi davvero scadenti sul piano tecnico, non sono riusciti a segnare nemmeno un gol ai laziali che hanno disputato la loro partita difensiva con ordine. Discreta la prestazione di Amelio ed anche quella di Donnarumma, ma il centrocampo non ha prodotto giocate di qualità, con un Ciaramelletti che non è riuscito a servire i compagni con i suoi lanci e ad un Adiletta che seppur volenteroso è sembrato irritante nello scarico al compagno più vicino. Sono pesate, eccome, le due assenze nello scacchiere tattico di Annese e Capozzoli. Soprattutto decisiva quella del capitano dell’Agropoli: magari una sua invenzione avrebbe potuto accendere la partita dei cilentani, ed al contempo avrebbe potuto anche fornire vigore ad una manovra apparsa lenta e prevedibile. Santosuosso ha optato per il 4-4-2 iniziale, che a nostro modo di vedere è, come avevamo già sostenuto la scorsa settimana, il sistema di gioco adatto all’Agropoli che non può reggere le tre punte non avendo un centrocampo muscolare e forte fisicamente. Tuttavia proprio il tecnico agropolese spinto dall’importanza della posta in palio è tornato nella ripresa al modulo a 3 punte inserendo Rekik, che seppur con qualche sprazzo ha provato a mettere in difficoltà gli ospiti, ma solo nei primi minuti della ripresa. Poi il mister dopo 20′ lo ha tolto dal campo inserendo un evanescente D’Avella. Una decisione abbastanza inusuale su un campo di calcio, probabilmente il mister era arrabbiato con il giovane per non aver seguito perfettamente i suoi dettami tattici.
La gestione di questa partita, unita alle due cocenti delusioni con Picerno e Nardò non è piaciuta alla società che infatti ora sta vagliando l’opportunità dell’esonero, con Sorianello in pole per la panchina dell’Agropoli, decisione che potrebbe essere ufficializzata a momenti. Si tratta di una risoluzione dolorosa, perchè il tecnico Santosuosso non solo dispone di un grande curriculum, ma è un figlio di Agropoli e tanti tifosi, ed anche semplici cittadini gli vogliono bene. Tuttavia, non crediamo sia giusto addossare le critiche alla società per questa scelta, anche perchè a Cerruti
e Magna la città deve molto per aver portato l’Agropoli in Serie D, costruendo in due stagioni anche l’opportunità di puntare alla Lega Pro (ricordiamo le due amare finali playoff con Akragas e Rende) con una squadra che era tra le più forti del girone. A Santosuosso vanno i meriti di aver salvato una squadra di ragazzini l’anno scorso, ma purtroppo l’Agropoli ha ora bisogno di una scossa che può partire anche da un allenatore in grado di fornire motivazioni a tutta la squadra come Sorianello, il quale può trovare nella cittadina cilentana una chance per far ripartire alla grande la sua carriera, centrando in qualche modo la salvezza.
Veniamo ora alla Gelbison. La squadra di Pepe sta mostrando dei segnali di cedimento dal punto di vista delle prestazioni. Nelle ultime tre partite è arrivata una sola vittoria: in casa contro il Ciampino, a fronte di due sconfitte (il derby con l’Agropoli e ieri contro il Madrepietra Daunia). I rossoblu sembrano con il fiatone in quest’ultimo mese. Contro l’Agropoli la gara sarebbe anche potuta finire in pareggio, ma lo stesso lo avremmo potuto dire contro il Ciampino, e l’1-0 a firma Gisonni dal punto di vista delle occasioni che hanno avuto i laziali di Santoni suonava quasi come una congiura. Ieri, un’altra scialba prestazione al Madrepietra Stadium contro la squadra di Potenza. Dopo un primo tempo senza emozioni, nella ripresa sono sembrati i pugliesi quelli più intraprendenti, anche grazie all’ingenuità di Lordi. Avevano più fame i pugliesi che trovavano prima un palo e poi il gol a tempo scaduto dell’ex Agropoli Lupo. Nonostante la grande stagione della Gelbison la squadra rossoblu sembra appagata: non ha più la carica di prima. Rossoblu che sono ancora in zona playoff, anche perchè il Bisceglie ha staccato ormai il gruppetto al quarto posto,trasciando un Gravina in crisi che domenica ospiterà l’Agropoli. Tuttavia bisogna prestare attenzione: la Gelbison ha letteralmente dilapidato un vantaggio di 6 punti sul Nardò, facendosi raggiungere proprio dai tori pugliesi. Gli uomini di Foglia Manzillo stanno compiendo una rincorsa di gran carriera e domenica non dovrebbero perdere terreno ospitando il Madrepietra. Alla Gelbison sarà richiesta invece una prova maiuscola contro il Bisceglie. Per battere gli uomini di mister Ragno c’è bisogno di una squadra vallese affamata e grintosa: altrimenti c’è il serio rischio di gettare alle ortiche quanto di buono è stato costruito finora con il certosino lavoro della società e dell’allenatore Alfonso Pepe.