Nazario Matarazzo sarà riferimento del partito fondato da Luigi De Magistris
E’ nato ufficialmente DemA, il movimento politico ideato da Luigi De Magistris, sindaco di Napoli. Proprio nel capoluogo Partenopeo, lo scorso 2 febbraio si è svolta l’assemblea dell’associazione culturale che ha sancito la svolta, ovvero la trasformazione di DemA in un partito.
Chiari gli obiettivi: «far convergere i tanti movimenti autonomi che dal Sud al Nord dell’Italia, stanno dimostrando con i fatti che esiste un nuovo modo di fare politica».
DemA è una sigla. Che non è solo l’unione delle prime quattro lettere del cognome di De Magistris, ma vuol dire “Democrazia e autonomia”.
Il movimento «vuole dialogare con i movimenti e non restare rinchiuso nelle liturgie del centrosinistra – spiega il sindaco – sono onorato se tanti in questi giorni pensano a me per quanto si agita nel Pd e nei pressi del Pd, ma non siamo interessati. Il nostro è un movimento popolare, non guardiamo dall’alto con supponenza ma queste cose non ci interessano. Non saremo un segmento che si aggiunge a qualcosa che si disgrega nel centrosinistra». La prima sfida saranno le amministrative che in alcuni comuni della Provincia di Napoli vedranno già DemA ai nastri di partenza.
A guidare il Movimento fino a giugno sarà Claudio de Magistris, fratello del primo cittadino. Faranno parte del coordinamento, inoltre, saranno: Giuseppe Aragno, Maria Caniglia, Federico Ciancio, Alessandra Clemente, Raffaele Del Giudice, Josi Gerardo Della Ragione, Claudio de Magistris, Rosario Di Lorenzo, Mariano Di Palma, Anna Fava, Egidio Giordano, Chiara Guida, Simonetta Marino, Salvatore Pace, Enrico Panini, Carmine Piscopo, Flavia Sorrentino, Luigi Vivese.
DemA sarà attiva anche in Provincia di Salerno e nel Cilento grazie a Nazario Matarazzo, consigliere comunale di Perdifumo, vicino all’assessore comunale di Napoli Clemente. Matarazzo si occuperà non solo del movimento a livello nazionale, ma anche locale diventando il punto di riferimento per l’area salernitana.
“Comincia una nuova esperienza – ha spiegato Matarazzo – Avevo deciso di non aderire a nessun partito ma vivendo Napoli, camminando per le sue strade, seguendo molto su internet l’esperimento politico napoletano, mi sono reso conto che Luigi De Magistris rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al trend negativo dei politici italiani. In cinque anni anni, con tutti contro, ha amministrato la città più difficile d’Italia riportandola alla sua bellezza. In cinque anni nessuna condanna, nessuno scandalo al Comune di Napoli”.
“DemA – ha aggiunto – rappresenta un modello di amministrazione differente, amministrazione di strada, di popolo, di vicinanza alle esigenze dei cittadini e di lontananza dai poteri forti. La politica come servizio, come lotta a difesa dei valori fondanti della Costituzione. Non è da tutti, per difendere il diritto allo studio e mantenere le prestazioni sociali, sforare il patto di stabilità e farlo in nome dei principi costituzionali. Da Napoli si riparte in difesa dell’artt. 1, 2 e 3 della Costituzione: lavoro, diritti ed uguaglianza sostanziale. DemA in Provincia di Salerno è rappresentata da giovani come me, da consiglieri liberi e coraggiosi e da tanti attivisti amanti della bella politica, non ci sono ras locali ma tanti uomini liberi”.
In questo percorso in consigliere comunale di Perdifumo si ripropone “di portare la voce dei deboli, dei giovani disoccupati o sfruttati a causa del job act, dei pensionati che non arrivano a fine mese, delle famiglie monoreddito con casa in affitto, dei padri disoccupati, dei malati che non possono più permettersi le cure, dei piccoli imprenditori strozzati da politiche fiscali sbilanciate. Il mio impegno sarà su questi temi e sarò una voce presente e costante affinché almeno un movimento politico possa occuparsi di questa Italia”.
Per Matarazzo il “modello Napoli” può essere esportato anche in provincia di Salerno e nel Cilento: “C’è bisogno di costruire una nuova classe politica che sia capace di seguire la strada della legalità stesso tempo avere le capacità e le competenze per cambiare le sorti del territorio”. “Non ci saranno capi bastone – conclude – ma tanti uomini liberi uniti da un manifesto politico e dall’amore per la propria terra”.