Era stato sequestrato dalla forestale nel giugno scorso
CASTELLABATE. Era il 9 giugno 2016 quando gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, in esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Vallo della Lucania, fermarono i lavori sul litorale del Comune di Castellabate e sequestrarono il cantiere.
Gli interventi, finalizzati secondo il progetto a mitigare i fenomeni di erosione costiera e consistenti nella realizzazione di banchine sommerse per diverse centinaia di metri, secondo le accuse erano stati svolti in totale inosservanza delle prescrizioni impartite dall’Ente Parco a tutela dell’Area Marina Protetta. I lavori nell’area compresa tra le punte Licosa e Trestino , infatti, si ritenne potessero compromettere la biodiversità dell’area protetta.
Il comune di Castellabate aveva sempre respinto le accuse ed ora, a distanza di otto mesi, il cantiere è stato dissequestrato dopo che è stata fatta chiarezza sul progetto. Sarà però necessario realizzare un nuovo piano di monitoraggio della fascia costiera che avrà un costo di circa 500mila euro. Per questo il comune dovrà intercettare un nuovo finanziamento. Successivamente potranno partire i lavori.