Nell’occasione si terrà una tavola rotonda dal titolo: la Magna Graecia, tradizione e innovazione
CAPACCIO PAESTUM. Quale è il posto della Magna Grecia all’interno della storia e dell’arte greca? Si tratta di una regione marginale o “coloniale” che richiede un approccio e una metodologia particolari? O va considerata un capitolo integrale della storia greca?
Sono domande non facili, discusse in maniera controversa anche in riferimento alla “Tomba del Tuffatore”, trovata nel 1968 a Sud di Paestum e risalente agli anni 480/70 a.C. Mentre Mario Napoli, l’allora Soprintendente e scopritore della tomba, la considerava un esempio della “Grande pittura greca”, altri ipotizzavano legami con l’Etruria o altre parti dell’Italia non-greca. Simili domande si pongono anche per l’architettura, l’urbanistica, la scultura e la ceramica (per esempio, nel caso della ceramica a figure rosse “italiota”).
In occasione delle nuove ricerche promosse dal Parco Archeologico di Paestum, reso autonomo con la riforma MIBACT, il 3 febbraio si terrà nel Museo una tavola rotonda su questo tema dove interverranno Enzo Lippolis (Roma), Massimo Osanna (Pompei), Angela Pontrandolfo (Salerno) e Chiara Portale (Palermo).
Programma
17:00
Saluti e introduzione
17:15-18:00
Nuovi scavi e ricerche nella Paestum di età greca
Gabriel Zuchtriegel, Francesca Luongo, Francesco Scelza
PAUSA
18:15-19:30
Tavola rotonda
Enzo Lippolis, Massimo Osanna, Angela Pontrandolfo, Chiara Portale; modera G. Zuchtriegel