Prosegue l’inchiesta “Re Mida”
Circa un milione di euro verso finte onlus e operative inesistenti. Questa l’accusa emersa nell’ambito dell’operazione chiamata “Re Mida” che ha puntato i riflettori su quanto accaduto a partire dal 2012 in Provincia di Salerno. Erano i tempi della giunta guidata da Angelo Villani e a reggere le fila dell’illecito c’era il suo braccio destro, Vittorio Aliberti. Nel dicembre del 2012 quest’ultimo ha chiuso il procedimento giudiziario patteggiando una pena di 3 anni e 1 mese, ma l’inchiesta è andata avanti. Nella lista ricompare lo stesso Aliberti, per 70mila euro che nella prima fase dell’inchiesta non erano emersi. E c’è anche l’ex presidente Villani, accusato di aver preso dal fondo per la “Borsa mediterranea del turismo archeologico” 28mila euro utilizzati per i manifesti della sua campagna elettorale nel 2009. Quelle elezioni Villani le perse, e poco dopo il successore Edmondo Cirielli rilevò anomalie nella gestione contabile e costituì una commissione di verifica.
I soldi che uscivano da Palazzo Sant’Agostino sarebbero finiti ad associazioni gestite da familiari e amici, per finanziare progetti che secondo gli inquirenti esistevano solo sulla carta. Gli indagati sono Fulvio Aliberti (82 anni, di Bracigliano); Vittorio Aliberti (49 anni, di Bracigliano); Mario Bisogno (57 anni, di Cava de’ Tirreni); Alfonso Blasio (73 anni, di Angri); Luigi Calenda (66 anni, di Salerno); Michele Cammarota (77 anni, di Salerno); Luigia De Carolis (66 anni, di Civitavecchia); Antonino Fausto Delli Santi (72 anni, di Capaccio); Giuseppe Lembo (78 anni, di Montecorice); Nicola Fortunato (62 anni, di Salerno); Silvia Rossi (70 anni, di Serramezzana); Carmelo Ventre (54 anni, di Salerno); Angelo Villani (61 anni, di San Marzano sul Sarno).