Vallo della Lucania, il M5S: nella short lista per avvocati amici e congiunti degli amministratori

A Vallo della Lucania scoppia la polemica sull'affidamento degli incarichi legali

Di Redazione Infocilento

Scoppia la polemica sull’affidamento degli incarichi legali

VALLO DELLA LUCANIA. Il Movimento 5 Stelle, attraverso il consigliere comunale Pietro Miraldi, punta l’attenzione sugli incarichi legali affidati dall’ente. Il rischio, secondo i pentastellati, è che per seguire le pratiche del comune vengano coinvolti familiari o amici degli amministratori. Ciò emergerebbe dalla short list approvata di professionisti approvata dal comune nei giorni scorsi e nella quale sarebbero presenti molti legali strettamente legati a degli amministratori cittadini.
«Siamo alle solite – denuncia Miraldi – la short list, poco pubblicizzata, basti vedere le pochissime domande pervenute, di certo non concretizza il principio di trasparenza tanto decantato dagli amministratori». Secondo il consigliere di minoranza, inoltre, è stato inopportuno già che alcuni congiunti degli amministratori vallesi abbiano fatto richiesta di essere inseriti nella lista. L’auspicio del Movimento 5 Stelle è che alcuni nominativi non vengano tenuti in considerazione per l’affidamento delle pratiche legali dell’ente.
La replica del primo cittadino Antonio Aloia non è tardata ad arrivare: «Nessuna parentopoli, l’elenco degli avvocati è stato fatto secondo l’iter normativo previsto», dice il primo cittadino. «La procedura messa in atto dal segretario comunale – aggiunge – è espressione e strumento di massima trasparenza amministrativa. L’avviso per la composizione della lista è stato pubblicato sull’albo pretorio e diramato sul sito istituzionale e sulla pagina Facebook del Comune nonché sui canali social dell’Ordine degli avvocati di Vallo, proprio per consentire agli interessati la massima partecipazione». «Per l’ennesima volta – conclude – siamo vittima di attacchi sconsiderati da parte di un fantomatico 5 stelle, che contesta alla mia amministrazione la mancanza di trasparenza. Miraldi è intriso della cultura del sospetto e mistifica la realtà tentando di far apparire il marcio dove non è. Come recita un antico detto il gatto della dispensa quello che fa pensa».

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