Petta: necessario preservare il territorio e valorizzarlo attraverso la conservazione delle proprie tradizioni
Dopo il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, anche FederPesca è pronta a scendere in campo al fianco dei pescatori cilentani. Questi ultimi da tempo hanno segnalato il pericolo per la presenza di una “Volante Monobarca” che riesce da sola a catturare una quantità di pesce superiore a quella di tutta la flotta locale.
“FedePesca ritiene opportuno affiancare il Parco e la locale marineria affinché possano prendersi tutti i provvedimenti necessari per garantire una tutela assoluta di questa area marina di interesse bio – mediterraneo, salvaguardandone la sua micro-economia e le sue tradizioni secolari”, spiega Francesco Petta, delegato Confindustria Federpesca.
Per Petta questa è “una presa di posizione storica, da parte di un associazione di categoria per quanto riguarda la tutela, la sostenibilità dell’ecosistema marino e la salvaguardia di species di pesce azzurro in un area marina di grande valore naturalistico e ambientale come quella prospiciente il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, come è testimoniato dalla presenza di ben 2 Aree Marine Protette e da numerose aree SIC-ZPS”. Infine l’appello per una politica comunitaria che garantisca “equilibrio sostenibile ed economico”, una politica avverte però Petta che “deve partire dal basso, dalla consapevolezza che dietro una barca c’e’ una azienda e dietro l’azienda c’e’ una famiglia. Quindi bisogna partire dalla piccola pesca,motore di micro economia di piccole realtà come quella cilentana”.
“Preservare il territorio e valorizzarlo attraverso la conservazione delle proprie tradizioni – conclude il delegato di FederPesca – garantisce assistenza all’economia del settore, innescandone meccanismi che troverebbero ripercussioni assolutamente positive per il mercato locale ridando fiducia ai pescatori,ai laboratori artigianali di lavorazione del prodotto e ad un territorio che necessita, in questa delicata fase,dell’assistenza di tutti gli attori istituzionali”.