Sanità, M5S: Campani a rischio, livelli essenziali di assistenza da terzo mondo

Sanità: Regione fanalino di coda della classifica nazionale

Di Comunicato Stampa

Regione fanalino di coda della classifica nazionale

“La Campania, a leggere la graduatoria dei Livelli Essenziali di Assistenza nella Sanità (LEA), occupa il fanalino di coda della classifica nazionale. In circa un anno e mezzo di gestione commissariale e le tante chiacchiere, quelle non mancano mai, del presidente De Luca, la nostra regione neppure lotta per la salvezza ma è già retrocessa: siamo da terzo mondo”. Lo dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione, membro della Commissione Sanità che aggiunge: “Questo drammatico risultato era già noto ai tanti campani che quotidianamente sulla propria pelle vivono le criticità della sanità campana – sottolinea – purtroppo questo stato di cose non fa altro che confermare le nostre denunce da quando siamo in Consiglio Regionale”. “Abbiamo segnalato, in tempi non sospetti, come la chiusura senza alcun criterio dei presidi ospedalieri – spiega – la profonda crisi del 118 e l’assenza di strategie concrete in merito alla riorganizzazione della sanità sono il marchio di fabbrica della Giunta De Luca”. “L’istantanea scattata dai tecnici del ministero della Salute – fa notare il consigliere – sullo stato di salute della sanità campana è disperato Sos lanciato alla politica”. “In questi mesi solo tante polemiche e le chiacchiere di De Luca che ora con un emendamento ad personam alla stabilità si candida a sostituire il commissario ad acta alla sanità – continua – echeggia ‘sinistro’ lo slogan dello stesso presidente usato in campagna elettorale: ‘Mai più ultimi’ e visti i risultati, c’è ben poco da stare sereni”. “Si continuano a fare spot e dare l’impressione che la sanità migliori, così non è – conclude Viglione – c’è da registrare il fallimento di un governo regionale che non è riuscito a creare nessuna discontinuità con il passato e affrontare i problemi reali della sanità con un serio rischio per la salute dei campani”.

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