Anna Passaro è morta al Cardarelli dopo oltre un mese di agonia
AGROPOLI. Muore il giorno della vigilia di Natale dopo un intervento chirurgico al quale era stata sottoposta oltre un mese prima. È la triste sorte toccata ad Anna Passaro, 54 anni, di Agropoli. I familiari vogliono vederci chiaro sulle cause della morte della donna e hanno sporto denuncia contro i medici della Casa di Cura Malzoni di Avellino dove Anna Passaro è stata operata ed è rimasta per oltre un mese a causa delle complicazioni sopraggiunte in seguito all’intervento. Anche perché, secondo i familiari, nessuno ad Avellino avrebbe fatto una giusta diagnosi e capito cosa stava accadendo. Magari, un intervento in tempi rapidi, avrebbe consentito alla donna di continuare a vivere. La donna era stata ricoverata lo scorso 15 novembre per sottoporsi ad un intervento di asportazione dell’utero. Un intervento di routine, a cui a volte sono costrette a sottoporsi le signore superata una certa età. Il 16 novembre Anna Passaro è stata sottoposta all’intervento ma, anziché uscire dopo qualche giorno, come pensavano lei e i suoi familiari, è rimasta in clinica per oltre un mese a causa delle complicazioni iniziate fin dai giorni successivi all’intervento. I familiari si sono continuati ad affidare ai medici delle clinica avellinese, la signora è stata sottoposta anche ad altri interventi, ma fino al 22 dicembre non ha più fatto ritorno a casa. È stato quello il giorno in cui le figlie, preoccupate perché non vedevano miglioramenti, hanno deciso di trasferire la madre all’ospedale Cardarelli di Napoli, dov’è stata portata in ambulanza e dove speravano che i medici sarebbero riusciti a curarla. Al Cardarelli, invece, i medici che l’hanno presa in cura le hanno diagnosticato una pericardite, un’infezione al cuore a causa della quale la mattina della vigilia di Natale le sue condizioni si sono aggravate ulteriormente ed è andata in coma, morendo nel pomeriggio dello stesso giorno. Le figlie, che nell’ultimo mese hanno accudito e seguito la lunga degenza della madre, ora chiedono chiarezza: per questo hanno deciso di sporgere denuncia ai carabinieri per ottenere il sequestro delle cartelle cliniche. Sulla vicenda indaga la Procura di Napoli, e sarà quindi il pm di quella procura a fissare, nei prossimi giorni, la data dell’autopsia, dalla quale si spera emergano elementi in grado di chiarire le cause della morte e di stabilire se ci siano responsabilità da parte dei medici che l’hanno operata e tenuta in cura per ben trentasette giorni.