La Gelbison consolida le sue ambizioni; l’Agropoli perde con il Bisceglie, ma ritrova Tiboni.
Ieri pomeriggio si è disputata la diciassettesima ed ultima giornata del girone di andata, nel campionato di Serie D, girone H. Un turno che ha consolidato le ambizioni di vertice della Gelbison che ha espugnato l’ostico campo del Potenza. Conferme importanti per mister Pepe, a partire dal centrale Raffaele D’Orsi. L’ex calciatore di Catanzaro e Martina Franca infatti, è sempre più il perno dei vallesi, riuscendo in questa stagione anche a trovare la via del gol, non solo ieri, ma anche nella vittoriosa partita interna contro il Manfredonia. Gli avversari di Biagioni non si sono mai arresi, in particolare con Guaita e Pepe autori di due gol, ma la Gelbison è una squadra in grado di trovare la via della marcatura molto spesso in questa stagione: di questo avviso sono stati Perrillo, primo centro per l’ex attaccante della Cavese e Cappiello che invece di gol ne ha realizzati ben sei in questa stagione. I vallesi hanno realizzato 32 reti in questo campionato, sinora solo il Bisceglie ha fatto meglio. Dopo la sconfitta con il Trastevere, la squadra di Pepe ha iniziato a marciare con regolarità playoff: 10 punti nelle ultime quattro gare, (tre vittorie ed un pareggio). Gelbison che segna molto, prevalentemente fuori casa dove ha bucato la porta avversaria 18 volte, contro le quattordici volte del Morra. Con questi numeri è lo stesso tecnico Pepe a non nascondersi più: ”Non abbiamo fatto una buona gara” – ammette il tecnico – ”ma il girone di andata è stato ottimo, sinceramente me lo aspettavo ed ora che ci siamo puntiamo ai playoff”.
Se la Gelbison è la relativa sorpresa della stagione, difficilmente lo si può sostenere per ciò che riguarda l’Agropoli. I delfini sono una squadra molto giovane, composta da ragazzi talvolta alla loro prima esperienza in serie D. Tuttavia, ieri nella sconfitta contro il Bisceglie si sono intravisti segnali positivi, che a nostro modo di vedere potrebbero far ben sperare per raggiungere l’obiettivo della salvezza. In primis, Christian Tiboni. Il centravanti, ex Reggina ed Atalanta, si dimostra essere un calciatore che, con il suo bagaglio di esperienza, può e anzi,deve ambire. ad un ruolo di leadership per tutta la squadra. Il tecnico Santosuosso non l’ha schierato dall’inizio, salvo poi tornare sui suoi passi in corso d’opera. Ed è stato un Agropoli sicuramente diverso. Le sue sponde, il suo essere altruista per i compagni, il suo lavoro sporco, permette ai compagni di inserirsi da dietro , facilitando le opzioni di tiro. Non è un caso infatti che fino all’ingresso di Tiboni la squadra, non trovando profondità, non riuscisse in alcun modo a mettere pressione al Bisceglie, dalla cintola in su. Così dopo il vantaggio iniziale di Montaldi era arrivato il colpo di testa vincente di Cherillo, già al sesto centro stagionale. Mandica ha dato tutto se stesso a centrocampo e la gara nella ripresa è stata più equilibrata. Fino a che Ragno, tecnico ospite, ha indovinato la mossa giusta, quella di inserire l’ex Madrepietra Daunia Cioffi, che l’ha ripagato con il gol vittoria. Non era questa la gara che l’Agropoli era obbligata a vincere,quindi la sconfitta in questa partita ci può stare, a differenza di altri punti persi in casa contro dirette concorrenti: ad esempio l’Anzio, ed il Francavilla. Agropoli che ieri può anche recriminare per un calcio di rigore evidente e solare negato per atterramento di Chiariello in area. La direzione di gara di Tremolada non è stata molto all’altezza della situazione. Santosuosso a fine gara, non ha fatto drammi: «Non sono queste le gare che dobbiamo vincere, perché loro erano un’armata, ma non abbiamo demeritato e forse avremmo potuto pareggiarla se l’arbitro avesse concesso il rigore netto su Chiariello; e poi ci sono state quelle disattenzioni di Montella su entrambi i gol subiti». L’Agropoli può trarre insegnamento da questa partita, per potersi rilanciare nel 2017.