I giovani del partito chiedono un’ assemblea ai vertici locali e provinciali
La consistente vittoria del fronte del ”no” al referendum del 4 dicembre scorso, ha senz’altro provocato scossoni interni al Partito Democratico, attualmente il principale partito italiano, che ha promosso la riforma costituzionale bocciata dalla maggioranza degli elettori. Un risultato con proporzioni negative che ha allarmato i giovani democratici del Vallo di Diano che con un comunicato dei segretari dei circoli di Polla,Sant’Arsenio, Sala Consilina e Sanza indirizzato ai vertici del partito locale e provinciale,chiedono un’assemblea con segretari,iscritti e simpatizzanti, per analizzare l’esito del voto e discutere della programmazione futura in vista delle prossime scadenze elettorali. ”Le sconfitte non arrivano mai per caso. Al di là del voto politico, il malessere sociale prevale soprattutto nella nostra generazione, dove non a caso ha stravinto il no. Basandoci sui dati raccolti a seconda dei diversi istituti, gli under 34 hanno votato contro la riforma tra il 69% e l’81% e ci corre l’obbligo, e l’urgenza, di intervenire prima che la disinformazione e il populismo trovino spazio tra le nostre generazioni, cavalcando l’onda del malcontento e del disagio popolare. Questo dato ci fa riflettere profondamente sul perchè e sui motivi che spingono i ragazzi della nostra età a non credere nella politica. In questa intensa campagna referendaria ci siamo impegnati assiduamente, riscontrando come il disinteresse e la disaffezione ai temi di pubblico interesse siano forti tra i nostri coetanei, e come i ragazzi si facciano facilmente abbagliare ed ingannare da chi strumentalizza la dilagante piaga del disagio sociale. Perciò riteniamo che, sebbene questo contesto abbia spinto i cittadini a bocciare la riforma che poteva rappresentare uno strumento di cambiamento, il PD debba ritrovare quello spirito di coinvolgimento, di appartenenza, di umiltà e di unità che sembra aver smarrito. Per questa serie di ragioni, noi Giovani Democratici, sentiamo il dovere morale di richiedere agli amici dirigenti del Partito Democratico comprensoriale un’assemblea per riorganizzarci e mettere in chiaro le idee per ripartire più forti di prima e per affrontare le future sfide che atendono il nostro partito e il nostro territorio”.