Sanità, l’accusa dei sindacati: pazienti della Valle del Calore a rischio morte

La nuova rete per l'infarto del miocardio acuto avrebbe delle lacune

Di Redazione Infocilento

La nuova rete per l’infarto del miocardio acuto avrebbe delle lacune

Parte la Rete per l’Infarto Miocardico Acuto (IMA) e la ASL SALERNO attiva un protocollo che potrebbe esporre a rischio morte i pazienti cardiologici della Valle del Calore che afferiscono al Presidio Ospedaliero di Roccadaspide, almeno stando alle accuse del sindacato FISI – Sanità. Infatti il protocollo citato prevede, per come in disposizione, che in presenza di un paziente con dolore toracico che giunge con mezzi propri in un Ospedale non sede di Emodinamica a cui sia stata confermata dal Cardiologo del P.O. non sede di emodinamica la diagnosi di STEMI, si debba allertare la centrale 118 che invia una autoambulanza medicalizzata dalla postazione territoriale più vicina che a sua volta trasporta lo stesso paziente al centro HUB di competenza territoriale anche in assenza di posto letto. “Orbene – denunciano dal sindacato – per ciò che attiene al presidio di Roccadaspide, Presidio lontano più di un’ora dal DEA di I° livello di emergenza, tale protocollo potrebbe compromettere la vita del paziente da trasferire per il trattamento consequenziale ed evidentemente non è stato tenuto di conto la particolare condizione che trattasi di località lontana più di mezz’ora anche dal centro COT 118 più vicino. Ciò a significare che tra arrivo del paziente in Ospedale, diagnosi di STEMI, allertamento del 118 e trasporto in un Centro HUB con Emodinamica potrebbero passare anche più di 2 ore rischiando di compromettere le funzioni vitali del paziente in cura ed in violazione di ogni linea guida”.

Infatti in caso di infarto il fattore tempo gioca a sfavore e se occorrono più di 60 minuti per raggiungere una UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) la vita del paziente potrebbe essere a rischio. Risultano essere vitali le prime fasi di assistenza.

“Evidentemente nella predisposizione del protocollo – dichiara Rolando Scotillo – è stato applicato uno standard che va bene per la provincia, ma che per ciò che attiene al Presidio Ospedaliero di Roccadaspide ed agli abitanti della Valle del Calore non è bastevole per garantire il trasporto in sicurezza nei pazienti con Infarto Miocardico Acuto. È sempre più necessario far condividere che un centro UTIC anche senza emodinamica allocato nel Presidio di Roccadaspide è necessario , anzi vitale, per la popolazione della valle del calore, la quale riveste la caratteristica di essere a più di 60 minuti da un Ospedale di Base e più di 2 ore da un DEA di I livello.”

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