Procuratore Lembo in visita all’istituto “Piranesi”

Incontro con gli studenti per parlare di legalità e immigrazione

Di Katiuscia Stio

Incontro con gli studenti per parlare di legalità e immigrazione

CAPACCIO PAESTUM. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, dott. Corrado Lembo incontra gli alunni del Piranesi per parlare di legalità ed immigrazione.

Il giorno 26 novembre 2016 dalle ore 10.00 nell’aula Auditorium del Liceo G.B. Piranesi di Capaccio Paestum, in via Sandro Pertini, incontro di legalità con il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, dottor Corrado Lembo. Da “LA GIUSTIZIA IN UNA FAVOLA” di Corrado Lembo, presentata al premio Fabula del 2016, nasce l’idea del Percorso di Legalità “Legalità Be Connected” promosso dalla Inner Whell Italia – Club Paestum Città delle Rose, con il partenariato dell’IIS-IPSAR Piranesi, in cui il Procuratore parlerà del senso di giustizia oggi.
La favola scritta dal Procuratore nasce dall’immagine terribile del cadavere del piccolo Aylan, bambino diventato simbolo della mancata accoglienza. «Ho scritto questa storia perché volevo partecipare anche io al Fabula- dichiarava Lembo al Premio Fabula– ho usato questa immagine e poi mi sono lasciato andare provando a spiegare che cosa è per me il senso della giustizia. Significa difendere i più deboli, è questa la mia missione. Ho saputo che sarei stato un uomo di legge da quando ho visto la toga da magistrato nell’armadio del papà di un amico. Ho pensato che fosse lo scudo della giustizia e così mi ritrovo a fare questo lavoro».

LA GIUSTIZIA IN UNA FAVOLA
di Corrado Lembo, Procuratore della Repubblica di Salerno
C’era una volta, esattamente un anno e un giorno fa, un bambino curdo. Aveva tre anni e si chiamava Aylan. Suo padre voleva portarlo con sé in Europa, insieme con il fratellino più grande, Galip, di cinque anni, e con la loro mamma, lontano dalla guerra che aveva devastato il suo paese. Ma, per sfuggire alla morte, dovevano attraversare, con grande pericolo, il mare aperto su di una piccola barca, sfidando le onde. Erano quasi giunti in prossimità della costa turca, quando un’onda alta e nera si prese dapprima Galip e la sua giovane madre e poi il piccolo Aylan, strappandolo dalle braccia del padre che, a fatica, riuscì a salvarsi. Il mare nero e spietato inghiottì i corpi senza vita dei naufraghi e ne restituì alla spiaggia di Bodrun uno solo, senza vita: quello del piccolo Aylan. Era così leggero e livido quel cadaverino, raccolto dalle mani amorevoli e disperate del suo papà, unico sopravvissuto. Le onde ne avevano accarezzato pietose i capelli, il viso prono sulla riva, il corpicino esile con la maglietta rossa e i pantaloncini blu, le scarpine ancora ferme al piede, desiderose di accompagnarne per sempre i passi verso la libertà e la pace. In quei giorni capi di stato e di governo discutevano in Europa e altrove, con paroloni e arcane formule giuridiche, se fosse giusto respingere alle frontiere questa povera gente, sfortunata, in fuga dalla guerra, senza più patria e famiglia. E incredibilmente, a maggioranza, conclusero che era giusto, che dovevano essere respinti e rimandati ai loro Paesi. Ma l’immagine di quel cadaverino tra le braccia del padre disperato fece il giro del mondo, come un messaggio racchiuso in una bottiglia, affidato, per la via immensa del mare, al cuore pulsante dell’umanità, indurito dall’odio. E quando il mondo, e soprattutto il mondo dei bambini, riuscì finalmente a leggere quel messaggio, fu chiaro a tutti che cosa fosse davvero giusto, al di là dei trattati e delle leggi degli uomini, secondo diritto e ragione. E così il piccolo Aylan tornò a vivere per altri bimbi e per tutti gli uomini dal cuore buono.

Sabato 26 saranno presenti la dottoressa Loredana Nicoletti, Dirigente Scolastico dell’ IIS IPSAR Piranesi Capaccio/Paestum; Avv. Annamaria Alfano Esposito Presidente Inner Whell Italia – Club Paestum Città delle Rose;
Interventi Dottor Corrado Lembo Procuratore della Repubblica
Introduce Lorenza Rocco Carbone

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