Polemica in città: “Alfieri sta distruggendo l’immagine di Agropoli”
Continuano a far discutere le parole del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che durante un incontro con gli amministratori locali ha indicato il sindaco di Agropoli Franco Alfieri come esempio di politica clientelare. Ieri la vicenda è finita anche in tv, su La7, dove erano ospiti il premier Matteo Renzi e il giornalista Peter Gomez. A tirare in ballo il caso proprio quest’ultimo che ha associato De Luca all’illegalità, poi ha citato le parole riferite al sindaco di Agropoli. “Ha numerosi problemi giudiziari – ha detto parlando di Alfieri – e addirittura i giovani del Pd sono stati espulsi da quella dirigenza”.
“De Luca ha detto delle cose veramente sbagliate” ha ribattuto Renzi. Poi sul caso Agropoli ha chiosato “E’ il solito tentativo di non discutere nel merito delle questioni”.
Intanto la polemica in città si infiamma. “Franco Alfieri sta distruggendo l’immagine di Agropoli davanti all’Italia intera”, ha detto Mario Capo, esponente Fi-An. “Vediamo se gli agropolesi si faranno portare come pecore a votare si – ha aggiunto – Questo è un test importantissimo molto più importante di qualsiasi tornata elettorale, questo è un test di dignità per la comunità di Agropoli”.
Critiche anche da parte dei Cittadini Cinque Stelle di Agropoli. “E’ riprovevole considerarci come semplici fantocci da vedere in blocco armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Si – dicono – In sostanza ci si trova di fronte all’esaltazione del voto di scambio e si ci vuole far passare come persone pronte a vendere il proprio diritto di voto in cambio di favori, compiacenze e prebende. Ed è ancor più grave che il nostro sistema imposto ad Agropoli di clientela organizzata, scientifica e razionale, come Cristo comanda si porti come esempio da imitare, piuttosto che malcostume da censurare o ancor peggio da perseguire e condannare”. Quindi l’appello ai votanti: “Ci rivolgiamo ai 4000 nostri concittadini, quelli chiamati in causa da De Luca e di cui Alfieri ha già impegnato e garantito il voto, chiedendo loro di non voler accettare questo ignobile baratto, di cui sono inconsapevoli protagonisti. Il voto è segreto, la dignità no”.