Polemiche anche sul cimitero: “L’amministrazione vuole privatizzarlo”.
SANTA MARINA. “Che fine hanno fatto i 3.000.000,00 di euro per la realizzazione del cine-teatro?”. E’ questo l’interrogativo con il quale si apre un manifesto del gruppo di minoranza “Insieme”. Sotto accusa la situazione del cineteatro di recente inaugurato. “Non sono bastati 3.000.000,00 di euro per realizzare il cine-teatro, tanto che il Comune ha dovuto chiedere un prestito di ulteriori 150.000,00 euro che tutti i cittadini devono pagare per i prossimi 20 anni”, rivelano dall’opposizione, precisando che al momento “Non esiste alcun cinema” poiché “nonostante le promesse fatte in campagna elettorale dalla proiezione di film (anche per il periodo estivo), il Sindaco ha dimenticato di acquistare o noleggiare un proiettore cinematografico essendone, allo stato, la sala sprovvista”
Ma le polemiche non finiscono qui e si estendono anche alla gestione della struttura: secondo la minoranza, infatti, il cineteatro verrebbe gestito con “l’assoluta discrezionalità del Sindaco e della Giunta che si sono auto eletti maggiori esperti in materia teatrale, musicale, artistico e cinematografica, in quanto si esprimeranno di volta in volta sulla concessione in uso, nonché sulla misura del canone e addirittura decideranno se sospendere o annullare le manifestazioni a loro libero piacimento”.
Ma l’opposizione consiliare non si limita a criticare la situazione del cinteatro. Nel manifesto, infatti, si lanciano accuse anche per la gestione del cimitero: “il sindaco vuole privatizzare il cimitero di Policastro per i prossimo 15 anni – si legge – in favore di una ditta privata che gestirà e venderà 432 loculi a 2.000,00 euro cadauno e 33 cappelle tra i 15.000,00 e i 25.000,00 euro , per un ammontare di oltre 1.400.000,00”
“Tutto questo – conclude il manifesto del gruppo Insieme – il comune lo farà attraverso la centrale di committenza Asmel alla quale ha aderito nonostante il Presidente dell’ANAC (Autorità Anti Corruzzione) Dott. Raffaele Cantone, con delibera n.32 del 30/04/2015 l’ha dichiarata illeggittima ad operare perché non garantisce legalità e trasparenza”.