Malandrino ipotizza nullità del bilancio comunale
AGROPOLI. Nuove polemiche sull’autovelox installato tra gli svincoli Agropoli Nord e Agropoli Sud della Cilentana. Questa volta a far discutere è la somma che l’ente dovrebbe versare alla Provincia (proprietaria della strada): il codice della strada, infatti, prevede che “I proventi delle sanzioni derivanti dall’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità sono attribuiti, in misura pari al 50 per cento ciascuno, all’ente proprietario della strada su cui è stato effettuato l’accertamento o agli enti che esercitano le relative funzioni” e, al contempo, che le somme “somme derivanti dall’attribuzione delle quote dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie siano destinate alla realizzazione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, ivi comprese la segnaletica e le barriere, e dei relativi impianti, nonchè al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, ivi comprese le spese relative al personale, nel rispetto della normativa vigente relativa al contenimento delle spese in materia di pubblico impiego e al patto di stabilità interno”.
In tal senso lo scorso 6 settembre la Provincia di Salerno ha chiesto al comune la sua percentuale derivante dai proventi delle sanzioni, un introito che dovrebbe essere di circa 2,200.000-2,250.000.
Alla luce di questi dati il consigliere Emilio Malandrino ha evidenziato possibili nullità anche del bilancio comunale considerato che ad esso sono state ascritte le entrate totali dell’autovelox, comprensive delle somme che in realtà dovrebbero andare alla Provincia.
Di qui l’interrogazione all’amministrazione comunale per sapere se è stata quantificata la somma che dovrà essere corrisposta alla Provincia quale ente proprietario della strada, se effettivamente “l’ entrata totale derivante da introiti autovelox che costituisce parte integrante del bilancio del nostro Ente, in mancanza di normale erogazione del dovuto all’Ente Provincia costituisca una ragione di caducazione, nullità del bilancio o assestamento di esso recentemente approvato dal Consiglio Comunale” e ancora se ci siano rischi di dissesto. Infine se l’ente “voglia avvalersi di ulteriori indebitamenti per sopperire a tale manchevolezza”.