Si punta ad una riappropriazione del Parco da parte delle comunità locali
Quella condivisa dal direttore del Parco archeologico di Paestum è una ottima notizia: l’abbonamento annuale per l’ingresso al Parco e al Museo archeologico di Paestum alla cifra simbolica di 15 euro.
Ma perché fare un abbonamento ad un Museo o ad un Parco archeologico? Semplice: per farlo vivere.
L’obiettivo evidente di “Paestum Mia” non è infatti l’aumento dell’offerta turistica diretta a chi sceglie di venire a Paestum una volta nella vita, ma è quello ricostruire il contatto delle popolazioni locali, di mettere le comunità residenti nella condizione di riappropriarsi di quei luoghi attraverso una frequentazione fisica degli spazi. Luoghi intesi come beni collettivi capaci di generare nuova identità e non solo di testimoniare storia. In questo senso la direzione di Paestum punta a fare del Parco archeologico un driver di sviluppo dell’area, ponendolo come generatore di valore e non solo come attrattore turistico. L’abbonamento, tramite il pretesto dell’abbattimento del muro psicologico del biglietto, punta a farti sentire libero di entrare nel Parco e nel Museo illimitatamente. Può sembrare un’operazione banale ma non lo è affatto, anzi. Rendere quotidiani i luoghi della cultura ai residenti è un primo passo per politiche culturali metodologicamente moderne; politiche culturali che puntano alla valorizzazione dell’identità e dell’eredità culturali così come previsto dalla Convenzione di Faro.
E’ un ottimo passo in avanti cui, sono più che certo, ne seguiranno degli altri in ottica di coinvolgimento delle stesse comunità.