La sentenza è arrivata dopo 16 anni.
ALTAVILLA SILENTINA. Il Tribunale di Salerno ha in primo grado dato ragione al consorzio di tutela della mozzarella campana dop contro un caseificio cilentano che utilizzava sulle proprie confezioni un’etichetta a colori che richiamava il marchio consortile.
Il giudice ha inibito il titolare della cooperativa «La Carrozza» l’utilizzo e l’eventuale rimozione del contrassegno di sua proprietà dagli incarti della mozzarella. La vicenda giudiziaria durava ormai da 16 anni, ovvero dal 2000 quando gli ispettori del consorzio scoprirono che sulle buste e i cartoni utilizzati per il confezionamento la cooperativa agricola La Carrozza utilizzava un marchio che aveva gli stessi colori (bianco, rosso e verde), di quello dell’ente consortile. Un’etichettatura che, secondo le denunce, «poteva trarre in inganno i consumatori con conseguente danno per il prodotto certificato». Da qui gli inviti a modificare la grafica dell’incarto. Ieri la sentenza che ha riconosciuto «la condotta sleale per chi imiti (anche nei colori) i marchi che contraddistinguono i prodotti Dop e Igp». Perché, si precisa nella sentenza, la confusione «può essere determinata da percezioni di tipo immediato e sollecitazioni di carattere superficialmente sensoriale anziché da dati obiettivi».