Intanto sono stati assolti i vigili coinvolti nella vicenda ‘autovelox truccati’
Strumenti di prevenzione, deterrenti, ma anche macchina per far soldi. Sono sempre di più i comuni che scelgono di posizionare degli autovelox sulle proprie strade di competenza, un po’ per evitare folli corse e quindi rischi incidenti, ma per riempire le casse comunali ormai sempre più povere a causa dei tagli imposti dal Governo. In Cilento a fare da apripista è stato Agropoli. Il contestato autovelox sulla Sp430, tra gli svincoli Agropoli Nord e Agropoli Sud, ha salvato le finanze del comune e azzerato il numero di sinistri in zona. Poi è toccato a Capaccio Paestum decidere di installare un sistema per il controllo elettronico della velocità, limitatamente alla stagione estiva e in alcuni giorni della settimana sulla SS18. A controllarlo gli uomini della Polizia Municipale. Più di recente il comune di Vibonati ne ha posizionato uno sulla statale che attraversa Villammare.
L’elenco, però, è destinato ad aumentare. Sono almeno altri tre i comuni del Cilento e Vallo di Diano che punteranno su sistemi per il controllo elettronico della velocità. La giunta comunale di Albanella già lo scorso luglio ha dato mandato agli uffici comunali di avviare tutte le pratiche per noleggiare degli autovelox da posizionare su strade provinciali particolarmente trafficate come la Sp11 e la Sp316. Più di recente, invece, è stata la giunta comunale di Vallo della Lucania a prevedere la possibilità di installare l’apparecchio sulla Cilentana, tra gli svincoli di Pattano e Vallo della Lucania, zona pericolosa, spesso teatro di sinistri.
A Sala Consilina, invece, sarà la polizia locale nei prossimi mesi ad essere dotata di appositi sistemi per la rilevazione della velocità. L’amministrazione comunale valdianese ha indirizzato gli uffici affinché avviino le procedure per il noleggio degli autovelox che verranno utilizzati sulle strade più trafficate del comune, ovvero la Sp49 e la SS19. Gli apparecchi non saranno fissi ma mobili, verranno posizionati sulle auto in dotazione ai vigili i quali potranno immediatamente fermare i trasgressori per contestare la violazione del codice della strada.
Intanto, proprio nel Vallo di Diano, si è conclusa la vicenda relativa agli “autovelox truccati”. I vigili di San Rufo, San Pietro al Tanagro e Sant’Arsenio coinvolti sono stati assolti con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Il processo era in corso presso il Tribunale di Lagonegro ed era iniziato in seguito alla denuncia di un cittadino che contestò una multa. Le indagini portano a scoprire autovelox clonati non solo nel territorio valdianese ma in tutta Italia. Le apparecchiature erano tutte collegate alla medesima società gestrice. Di qui le denunce, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, all’abuso d’ufficio, alla turbativa d’asta, all’omessa denuncia, alla falsità ideologica, alla simulazione di reato.
I vigili coinvolti all’epoca dei fatti facevano parte dell’ Unione dei comuni.