Importante scoperta durante gli scavi promossi dall’Università di Siena e dalla Soprintendenza di Salerno
Una nuova sensazionale scoperta archeologica nel territorio cilentano, precisamente nella Grotta della Cala, a Marina di Camerota. Ieri, come si legge sul quotidiano Il Mattino, sono stati ritrovati importanti reperti archeologici grazie agli scavi (che saranno conclusi il 21 ottobre) del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena coadiuvate dalla Soprintendenza di Salerno, sotto controllo dell’ente Parco del Cilento, del Comune di Camerota e dell’Ecomuseo virtuale paleolitico di Marina di Camerota. Oltre ai manufatti in pietra, ormai divenuti una consuetudine così come ai resti degli animali cacciati ai tempi dell’Homo Sapiens, ritrovati all’interno della grotta sono stati anche tanti oggetti che molte donne e uomini dell’epoca utilizzavano come ornamento, ad esempio conchiglie marine e denti di animali forati alla radice. Di particolare rilevanza quest’ultima scoperta poichè un dente rinvenuto ieri è diverso da tutti gli altri. Infatti c’è da sottolineare che è stato interamente modellato, dato che presenta alcune evidenti tracce di prolungamento e che quindi con ogni probabilità è stato utilizzato come collana. Anche Adriana Moroni, responsabile scientifica dello scavo ha sottolineato l’importanza di questi rinvenimenti in quanto fornirà rilevanti prove sia sulla presenza degli uomini e delle donne dell’epoca del Paleolitico superiore, sia su quali siano le tecniche utilizzate per adornare il corpo da parte degli uomini preistorici. Sono stati rinvenute inoltre anche alcune tracce di focolari che gli uomini del tempo utilizzavano per riscaldarsi e dei coloranti come l’ocra che erano utlizzati ad uso disinfettante domestico. Questi studi rilanciano gli studi in Europa nel settore, nei luoghi dove è possibile segnalare la presenza storica degli uomini di Neanderthal e dell’Homo Sapiens. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente dell’istituzione comunale La Perla del Cilento, che ha sottolineato l’importanza della valorizzazione del patrimonio del territorio, ottenuta in sinergia con il Muvip e l’università di Siena.