Una interrogazione al ministro della salute Lorenzin per evidenziare lo stato in cui versa la sanità nel Cilento
Una interrogazione al Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin per evidenziare la situazione critica della sanità in Cilento. E’ l’iniziativa del senatore di Forza Italia Enrico Fasano. Il parlamentare ha ricordato come la Costituzione tuteli il diritto alla salute, tuttavia il nuovo atto aziendale prevede drastici tagli per i nosocomi del territorio.
“Singolari – scrive Fasano – il caso dei Presidi Ospedaliero di Roccadaspide ed Agropoli: il primo, ubicato a servizio di una complessa area montana che vede ridurre i posti letto dai 70 attuali ai 20, oltre alla disattivazione dei reparti di Ortopedia, Cardiologia e Chirurgia; il secondo, sulla costa, a pochi anni dall’inaugurazione ed a servizio di una popolazione che si moltiplica nel periodo estivo, ospita soltanto 20 posti letto”.
Fasano evidenzia come “l’area a sud del capoluogo è caratterizzata da una scarsa densità abitativa, una significativa percentuale di popolazione anziane (circa 35%), più elevate rispetto alla parte settentrionale, con un basso reddito pro – capite; durante il periodo estivo la costiera cilentana, che si estende per oltre 100 Km è caratterizzata dalla presenza massiccia del turismo di massa, mentre le aree interne dal fenomeno del cd. turismo di ritorno; ne consegue un aumento significativo della domanda di servizi in concomitanza ai turni di ferie del personale; la rete di collegamento stradale precaria, presenta una serie infinita di frane ed interruzioni, già oggetto di numerose interrogazioni al ministro delle infrastrutture e dei trasporti (Senato 4 – 01570, 4 – 06288) (Camera dei deputati 4-05315, 5-02469);
emblematico è stato il caso ripreso dalle telecamere nel corso di un servizio giornalistico televisivo (Rai 3 -Agorà del 18 agosto 2016) in cui un’autoambulanza, per raggiungere il vicino ospedale in tempi accettabili, era costretta ad attraversare una strada a valle di un costone roccioso pericolante; le principali associazioni sindacali hanno contestato le carenze di organico, la soppressione di servizi essenziali, oltre al rischio di dover ricorrere, per alcuni servizi, all’assistenza dalle regioni limitrofe; i Sindaci dell’area Alburni/Calore/ Alento e i presidenti delle Comunità Montane interessate, i Sindaci del distretto Sapri/Camerota, i sindaci del Distretto Sanitario 72 hanno trasmesso le proprie controdeduzioni esortando la suddetta ASL a tenere conto del fabbisogno effettivo del territorio; i consigli comunali di Vallo della Lucania e Omignano hanno deliberato contro il trasferimento della centrale operative del servizio 118 a Salerno; persino il Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania Mons. Ciro Miniero, rivolgendo un accorato appello alle Istituzioni, ha definito il Cilento “territorio martoriato” e, riferendosi poi al sistema sanitario “Ospedali chiusi, pochi posti letto, reparti che rischiano la soppressione, strutture fatiscenti e inadatte a reggere un alto numero di pazienti sono emergenze di cui non si dovrebbe parlare, in special modo in Paese evoluto e industrializzato come l’Italia..”.
Di qui la richiesta di sapere se “il Sig. Ministro è a conoscenza della reale situazione in cui versa la sanità in provincia di Salerno;
quali provvedimenti intende adottare per garantire il diritto alla salute ai cittadini della provincia di Salerno, con particolare riferimento alle fasce deboli”.