Il consigliere Emilio Malandrino replica alle accuse del Movimento Cilento Possibile
AGROPOLI. Continua la polemiche sui mendicanti. Questi ultimi nei giorni scorsi erano stati prelevati dai carabinieri dinanzi le attività commerciali e trasportati in caserma per accertamenti. Il blitz dei carabinieri, scattò anche in seguito alle segnalazioni del consigliere Emilio Malandrino. A quest’ultimo si è rivolto con un comunicato il portavoce del comitato ‘Cilento Possibile’, Pippo Vano, duro nei toni con il componente dell’opposizione. In sintesi, dal movimento vicino a Pippo Civati, Malandrino sarebbe stato accusato di fomentare l’odio verso gli extracomunitari per accaparrarsi qualche voto. Immediata la replica del consigliere, secondo cui le riflessioni fatte dal comitato hanno quale sola giustificazione ‘l’ignoranza, intesa come involontaria confusione nella comprensione’.
“Non c’è stata alcuna cattura da parte delle forze dell’ordine nei confronti delle persone oggetto di verifica – spiega Malandrino – ma solo un regolare controllo che, con mio immenso piacere, è peraltro risultato privo di qualsiasi anomalia; Il ruolo di un Consigliere Comunale è quello di recepire le istanze della Comunità e farle proprie intervenendo, laddove il suo potere lo consenta, per collaborare alla soluzione dei problemi. Nello specifico, tante persone, molte di più numericamente ed a differenza di coloro che sono accomunati nel comitato Possibile, hanno da tempo lamentato la presenza numerosa e costante di persone e, senza voler assolutamente farne oggetto di condanna, ma con il verosimile intendo di evitare un possibile incremento di fenomeni in crescita con la possibilità di sfociare in azioni deviate e presumibilmente pericolose, hanno sollecitato un mio intervento; Nella istanza da me presentata, a meno che non sia pervenuta al Comitato una copia fatta da un mio omonimo ed/o evidentemente falsa, non ricordo di aver in alcun passaggio fomentato odio né tantomeno avviato con questa alcun tentativo di accaparrami consensi, non è mio stile, e, l’ amico Pippo Vano ha piena consapevolezza della mia storia personale e politica”.
“Quando si scrive – conclude Malandrino – bisognerebbe far attenzione a ciò che si vuole trasmettere e, magari, riflettendo meglio, renderlo più comprensibile in italiano. Credo, infine, che non abbia bisogno né di cambiar registro al mio modo di far politica, che è e resta sempre al fianco della gente in particolare dei più deboli e di chi non ha voce, né tantomeno di risparmiare ed utilizzare retorica che non ho mai adoperata”. A Pippo Vano l’invito “a mirare obbiettivi più reali e maggiormente importanti per la nostra Città, per non perdere altre occasioni nel guadagnare meglio e di più consensi che certamente contribuiranno ad essere alternativi insieme a noi, ad una Amministrazione che avrebbe, forse, molta più necessità di chi scrive di rilievi critici, suggerimenti, ed eventuali attacchi , come molto sommessamente sto cercando di fare io”.