Nasce da Gromola ‘Svolta civica’: il vero cambiamento può solo venire dal basso
CAPACCIO PAESTUM. Da Gromola n nuovo movimento politico in vista dell prossime elezioni amministrative. Si chiama ‘Svolta Civica’ e nasce perché “i partiti non riescono più a rappresentare i cittadini/elettori e perché abbiamo la convinzione che il vero cambiamento può solo venire dal basso, ovvero direttamente dagli elettori che hanno capito che non è più il tempo di delegare con il proprio voto politici improvvisati e mestieranti della politica”, spiegano i promotori. Si tratta quindi di un “movimento popolare di cittadini /elettori che han deciso di mettere a disposizione per il proprio paese, la loro passione, la loro professionalità e il loro entusiasmo, perché Capaccio – Paestum per anni è stata rappresentata da amministratori che nel loro DNA non riportavano i bisogni e le difficoltà della popolazione, non a caso ribadiamo, che non sono stati capaci di mettere al centro del dibattito politico il cittadino e i suoi bisogni. La classe dirigente non ha mai guardato oltre la contingenza, l’ordinarietà, ma verso una politica di interessi di pochi alimentando una discriminazione di trattamento sfociata nella diseguaglianza”.
Già chiari gli obiettivi: “sanare la diseguaglianza economica attraverso una tassazione più equa, allo scopo di aiutare chi gestisce attività in zone non urbane o turistiche”, farsi “promotori della valutazione della tassazione da scontare agli agricoltori che vivono nella zona rossa di Gromola, Ponte Barizzo e Foce Sele-Varolato, territorio vincolato dall’Autorità di Bacino Interregionale della Regione Campania”.
“Il movimento popolare Svolta civica – si legge nella nota – si propone alle prossime amministrative con lista unica, perché ritiene non condividere la coalizione fra partiti e/o movimenti politici, soprattutto per evitare le ammucchiate di potere che sfociano in ricatti e pretese di ogni tipo. Ritiene che per i cittadini sia arrivato il momento topico, di decidere per scegliere bene, perché vogliamo suggerire che il voto disgiunto non porta vincitori, anzi, facilita le ammucchiate, le spartizioni e il clientelismo”.