592 km che si snodano per i sentieri e le strade di 59 comuni del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
C’è un silenzio che non è assenza di suoni, ma qualità di ascolto. Ci sono paesaggi che non sono semplice sfondo di un viaggio, quanto piuttosto abbondanza di dettagli su cui soffermarsi. C’è un percorso che non è un andare verso ma un attraversare, un entrare dentro, fin dove è meno noto, là dove non si era mai passati prima.
È la Via Silente, nell’esperienza di chi l’ha vissuta, lungo i 592 km che si snodano per i sentieri e le strade di 59 comuni del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, mappati e cartografati dall’Associazione che le ha dato vita nel 2014, frutto della volontà ferrea di 8 giovani di Castelnuovo Cilento, che hanno saputo farsi stranieri a casa propria, osservando la terra che hanno sempre abitato con uno sguardo meravigliato e innovatore.
Quando tutto è cominciato, con Simona e Carla, ad oggi presidente e vicepresidente dell’Associazione, che si mettono in viaggio sulle loro biciclette, seguite da più di 5000 utenti su facebook, comincia a prender corpo una visione: quella di un cicloturismo assistito, che restituisca dignità alle piccole comunità del Cilento interno, e che proceda in concomitanza con una rivalutazione di un territorio che ha straordinarie risorse da offrire, sia da un punto di vista paesaggistico che storico, a chi voglia farsene promotore.
Sopraggiunti i riconoscimenti poi, tra cui la menzione speciale dell’Italian Green Road Award, accertato il valore del loro operato, i ragazzi non si sono fermati a godersi l’opera già compiuta, ma hanno continuato ad immaginare ed hanno ottenuto l’appoggio dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania per munire il percorso di una segnaletica adeguata, regalando al Cilento la concreta opportunità di farsi portatore di un turismo alternativo a quello costiero, più lento, più in linea con un sentire autentico ed un vivere fatto di ruralità, destagionalizzato e rispettoso dei tempi e dei linguaggi propri del mondo naturale.
Una sfida aperta, che chiama in causa soprattutto la consapevolezza degli abitanti e delle amministrazioni dei centri coinvolti affinché si rinforzino delle buone pratiche di sempre maggior rispetto dell’ambiente, evitando lo scempio portato dall’immondizia e dagli incendi dolosi, ed una mentalità di tutela del bene comune che superi l’interesse particolaristico per creare una rete di servizi che produrrebbe vantaggi economici per tutto il territorio. Al momento sono 40 le strutture convenzionate con la Via Silente, ognuna delle quali rispondente a precisi criteri di offerta, ma non è escluso che possano sorgerne di nuove, generando possibilità di occupazione per numerosi giovani da sempre con la valigia a portata di mano. Al momento sono sempre di più quelli che cominciano a crederci, e noi siamo tra loro.