L’accusa: «I lavori fatti da questa amministrazione fanno ormai scuola per sapere cosa non fare negli altri comuni»
AGROPOLI. Continua a far discutere la situazione del Lido Azzurro portata alla ribalta dalla tv nazionale, prima tramite il programma di Rai1 ‘Petrolio’ e poi attraverso le immagini del Tg3 Campania. Il caso non ha mancato di innescare ulteriori polemiche, questa volta da parte di Sel, Azione Civile, Rifondazione Comunista e Cgil.
In una nota firmata da Aldo Romano, Carmine Parisi, Antonio De Conciliis e Umberto Domini, viene evidenziato come “la contestatissima barriera foranea presso il Lido Azzurro non ha risolto il problema dell’erosione del litorale: al contrario, la spiaggia ha continuato ad arretrare e, nella parte lato Testene, si è creato un arenile frammisto a residui di alghe, le quali, andando in putrefazione, hanno dato vita ad una vera e propria palude maleodorante, con tanto di sabbie mobili”. La situazione, spiegano, non è migliorata neanche dopo “l’intervento riparatore, effettuato nei mesi di luglio e agosto, che ha aperto un varco nella barriera”.
Il Lido Azzurro, evidenziano Sel, Azione Civile, Rifondazione Comunista e Cgil, finendo all’attenzione delle tv nazionali ha finito, per divenire “un caso di scuola negativo in materia di lavori di contenimento della furia del mare: ormai per sapere cosa non fare negli altri Comuni si prendono a paragone i lavori realizzati da questa amministrazione”.
“Si conferma, quindi, quanto detto nel tempo dal prof. Franco Ortolani, trattato sempre con fastidio da chi ha voluto quest’opera. E si conferma anche l’enorme distanza che ci differenzia dal modello applicato ad Acciaroli dal compianto Angelo Vassallo”, chiosa il gruppo di opposizione che non risparmia critiche al vicesindaco Adamo Coppola che “ha tentato di sminuire il giudizio espresso dalla trasmissione televisiva, dicendo che Agropoli non è solo il Lido Azzurro ma è anche la bellezza di Trentova. È una vera fortuna – aggiungiamo noi, allora – che quest’amministrazione non ha mai potuto mettere le mani su quella baia”.