L’accusa: presunti tassi usurai, sei funzionari di banca rischiano il processo

Avrebbero applicato tassi usurari ad una ditta di costruzioni che poi è fallita. In sei rischiano il processo.

Di Redazione Infocilento

Avrebbero applicato tassi usurari ad una ditta di costruzioni che poi è fallita. In sei rischiano il processo.

VALLO DELLA LUCANIA. Richiesta di rinvio a giudizio per sei funzionari della Banca del Cilento. L’accusa è che l’istituto di credito avrebbe superato la soglia di usura nei tassi d’interesse nei confronti di una ditta di costruzioni. Ciò avrebbe contribuito al suo fallimento.
Le indagini sono state portate avanti dalla guardia di finanza e riguardano il periodo compreso tra il 2001 e il 2010 quando furono addebitati su quattro conti correnti somme per un totale di 299.534 euro qualificati dagli inquirenti come “interessi o altri vantaggi usurari” e che altri 10.347 euro (ritenuti anch’essi frutto di calcoli illegali) furono applicati per operazioni di sconto cambiario. L’udienza preliminare si terrà il 21 settembre davanti al giudice Valeria Campanile, che deciderà se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio e disporre quindi l’avvio del processo. L’azienda edile è stata dichiarata fallita nel 2010. Aveva un’esposizione debitoria per 500mila euro, che convinse il giudice della sussistenza dello stato d’insolvenza pur ritenendo che le controdeduzioni depositate dalla società non fossero «a prima vista pretestuose». Proprio l’origine di quei protesti è il fulcro dell’inchiesta giudiziaria per usura. Secondo la Procura la capienza del conto corrente sarebbe stata svuotata da un’applicazione anomala dei tassi d’interesse, al punto che quando l’imprenditore ha emesso gli assegni neanche si sarebbe reso conto di non avere più gli affidamenti necessari. In sei ora rischiano il processo.

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