Agropoli, l’arte arriva in farmacia con il progetto Farmarte

L'iniziativa è la prima in Italia. Nella vetrina della farmacia l'esposizione di opere d'arte.

Di Comunicato Stampa

L’iniziativa è la prima in Italia. Nella vetrina della farmacia l’esposizione di opere d’arte.

Da oggi prende il via in maniera sperimentale un nuovo progetto della Farmacia Barlotti di Agropoli, denominato FARMARTE, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Agropoli, dell’Assessorato alla Cultura, e della Federfarma Salerno.
Il progetto, unico a livello nazionale, prevede l’esposizione nella vetrina della farmacia, che affaccia in piazza Vittorio Veneto, al centro della cittadina agropolese, di opere d’arte di vari artisti, che esporranno nei locali museali del comune.
“Tale percorso – sottolinea il dott. Ignazio Milillo, ideatore del progetto – ha vari scopi, innanzitutto, contribuisce a far comprendere come la farmacia sia il posto del benessere inteso a 360 gradi e non solo il luogo dove poter curare le varie patologie; e il soffermarsi anche solo per qualche secondo a contemplare un’opera d’arte, di qualsiasi genere, fa scattare dei meccanismi biologici che portano a stimolare il benessere mentale. In secondo luogo, ho più volte riflettuto sul fatto che, ogni qualvolta ci sia una mostra o manifestazione di rilevanza culturale, il cittadino, deve recarsi obbligatoriamente nei locali quali musei o gallerie, a volte senza conoscere gli artisti e le loro opere; a volte senza sapere neanche dove siano situati, relegando l’arte in strutture chiuse ed ad orari ben stabiliti”.

“In questo modo – aggiunge Milillo – la nostra farmacia, situata in pieno centro cittadino, diventa una cassa di risonanza e chiunque potrà avere un “assaggio” di ciò che, in un museo con le giuste attenzioni, la professionalità delle guide e l’ambiente adeguato, potrà divorare; inoltre se si pensa che in una giornata almeno una cinquantina di persone entra in una qualsiasi farmacia, beh, ciò “rende la nostra attività un piccolo museo gratuito” anche per tutti i cittadini che non penserebbero minimamente di entrare in un museo”.

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