Il consigliere Miraldi attacca, l’amministrazione replica: fa finta di non conoscere le attuali regole contabili
Polemiche a Vallo della Lucania per il costo del servizio tesoreria. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Pietro Miraldi, nei giorni scorsi ha evidenziato un aumento smisurato delle spese ovvero daagli 8.733 € dello scorso anno agli attuali 17.395 €.
“Il costo è praticamente raddoppiato nonostante il servizio sia lo stesso degli altri anni”, aveva evidenziato Miraldi chiedendo spiegazioni all’amministrazione comunale. Queste non sono tardate ad arrivare. “Il compenso annuo per il servizio di tesoreria è fissato in euro 7.100 oltre iva”, precisano infatti da palazzo di città.
“Nella convenzione – aggiungono – è previsto un contributo annuo di euro 5.100 che il tesoriere è tenuto a versare al Comune. Dopo la variazione del 30/07/2016 tali voci sono correttamente rappresentate nel bilancio di previsione 2016. Il presunto raddoppio non è altro che la perfetta evidenza contabile della somma del compenso di due anni (anno 2015 e 2016 – euro 8.662,00 + euro 8.662,00) oltre ad un importo di euro 71,00 che rappresenta un residuo Iva sul compenso anno 2013 (in quell’anno l’aliquota Iva passò dal 21 al 22 per cento)”.
“L’importo del compenso 2015 di 8.662,00 – precisano quindi dal comune – si trova appostato nella competenza 2016 perché il Tesoriere non ha fatturato il compenso entro il 31.12 di quell’anno e le regole di contabilità armonizzata prevedono che l’impegno di spesa si trasporti ad anno nuovo”.
“L’ex assessore al bilancio del comune di Vallo della Lucania, ora a 5 stelle, fa finta di non conoscere le attuali regole contabili”, conclude la nota.