Critiche al direttore sanitario: conduzione non all’altezza della situazione
I sindacati bocciano l’organizzazione del presidio ospedaliero di Vallo della Lucania durante il periodo estivo. In una nota firmata dal rappresentante della Uil Fpl di Salerno, Biagio Tomasco, e indirizzata ai vertici dell’Asl unica salernitana, vengono messe in evidenza tutte le difficoltà del presidio la cui conduzione “non è stata all’altezza della situazione”.
Contestati anche i dati diffusi dalla direzione sanitaria del nosocomio vallese secondo cui “nel mese di luglio 2016 le prestazioni di pronto soccorse si sono ridotte del 6.64 % rispetto al 2015 e che i ricoveri urgenti si sono ridotti, sempre rispetto al 2015, del 10.36 %, mentre le prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero urgente si sono ridotte del 5.51 %”
“Dall’analisi dei dati in nostro possesso – dicono invece dalla Uil – esce fuori che la variazione percentuale degli accessi totali di pronto soccorso nel luglio 2016 rispetto a luglio 2015 sia del – 5.93 % e non del 6.64 %. Una differenza minima che però ci fa ragionare su quella che è stata la riorganizzazione (sic!) messa in essere dalla direzione pro tempore di presidio, ovvero la chiusura di 4 reparti, la chirurgia generale, la vascolare, l’oculistica e l’otorino che nei piani della direzione, avendoli accorpati in un’unica “chirurgia indistinta”, avrebbe dovuto garantire la necessaria assistenza ai pazienti afferenti a dette specialità. Tutto bene se non fosse che nei fatti tanto non sia avvenuto in quanto con l’organizzazione messa in essere abbiamo assistito ad un totale di 40 ricoveri nella chirurgia indistinta (18 in ch. Gen., 4 in ch. Vascolare, 11 in Oculistica e 7 in ORL) a fronte di 60 ricoveri in chirurgia d’urgenza, 49 in medicina d’urgenza, 99 in medicina generale, 48 in neurochirurgia e 53 in ortopedia. Tanto si evidenzia in quanto per tutti i reparti appena richiamati, si sia viaggiato costantemente al di sopra delle unità letto assegnate, ovvero le canoniche 20 per la chirurgia d’urgenza che ha viaggiato con una media, si badi bene media, di 26 posti letto, delle 10 della medicina d’urgenza che ha viaggiato con una media di 15 posti letto, delle 30 della medicina generale che ha viaggiato con una media di 36 posti letto, delle 15 di neurochirurgia che ha viaggiato con una media di 19 posti letto, delle 20 di ortopedia che ha viaggiato con una media di 26 posti letto. La ragione di tanto, a parer nostro, è da ricercarsi unicamente nella chiusura dei quattro reparti sopra citati che se tenuti aperti ed operativi, come da noi proposto in sede di confronto nella sede centrale dell’ASL Salerno il 28 giugno 2016, avrebbero potuto fungere da serbatoio per le altre unità ospedaliere richiamate che hanno dovuto gioco forza sobbarcarsi un surplus di lavoro senza che le risorse umane ad esse correlate avessero avuto un sensibile incremento”.
“Per tale assunto, quindi – evidenziano dal sindacato – cade in maniera inesorabile e fragorosa la tesi per cui l’accorpamento – chiusura fosse inevitabile per garantire le ferie del personale, considerato che le ferie sono state comunque effettuate ma nel caos completo dell’ospedale”.
“Tra l’altro, per espressa ammissione della direzione di presidio – evidenzia Tomasco – l’aumento delle attività in urgenza è preventivato e preventivabile, ebbene se queste sono le risultanze, risulta evidente che quanto posto in essere ha messo seriamente in difficoltà gli operatori dei reparti, ma soprattutto il Pronto Soccorso ospedaliero che ha dovuto gestire l’81 % dei pazienti giunti alla sua osservazione, senza che né il personale medico, né tanto meno quello infermieristico avesse subito dei sensibili incrementi, esponendo il personale stesso alle rimostranze, nel migliore dei casi, dei pazienti e dei loro congiunti che si sono trovati catapultati in una realtà che definire caotica è dir poco.
Se luglio è stato quindi un mese difficile, non è andata meglio ad agosto per il quale non sono stati ancora resi noti i dati: in questo periodo, evidenziano dalla Uil, la situazione “sarà ancor più tragica nella sua tragicità, semmai fosse umanamente possibile immaginarlo”. Di qui l’appello all’Asl Salerno affinché si provveda ad un cambio al vertice dell’ospedale ‘San Luca’.