Delocalizzazione Fonderie Pisano, ipotesi tra Piana del Sele e Vallo di Diano

Pontecagnano e Polla aprono le porte, gli altri comuni esprimono un secco 'no'

Di Filippo Di Pasquale

Pontecagnano e Polla aprono le porte, gli altri comuni esprimono un secco ‘no’

Le storiche Fonderie Pisano lasceranno il quartiere Fratte di Salerno. Dopo l’intervento dell’autorità giudiziaria e delle famiglie della zona che chiedevano a gran voce il trasferimento dello stabilimento, la famiglia Pisani ha annunciato di essere pronta a portare la produzione altrove. Dopo il no giunto dai comuni dei Picentini e dell’Area del Cratere emergono le ipotesi Campagna, Eboli, Battipaglia e Pontecagnano (il sindaco Ernesto Sica qualche mese fa dichiarò di essere pronto ad accogliere le Fonderie ma soltanto con i giusti criteri di costruzione e di sicurezza ambientale). All’area della Piana del Sele, però, si aggiunge anche quella del Vallo di Diano. I cittadini dei comuni interessati hanno già storto il naso. Ad alzare i toni sono stati in particolare gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Polla dopo che il primo cittadino Rocco Giuliano aveva aperto le porte all’ipotesi di un trasferimento dell’azienda nell’area Pip. L’idea, però, al momento non trova conferme.
Lo scorso giugno fu avanzata anche l’ipotesi della delocalizzazione degli impianti nell’area del Sele-Tanagro, nelle aree industriali di Buccino, Palomonte, Oliveto Citra e Contursi Terme. In questo caso, però, gli amministratori del comprensorio espressero un chiaro no. Per ora resta quindi un rebus la prossima sede delle fonderie.

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