Polemica sull’ente idrico campano. L’accusa del M5S: costi alle stelle
“Non ci sorprende che i cittadini campani si ritroveranno le tariffe della bolletta dell’acqua sensibilmente più alte. E’ la diretta conseguenza dell’indegna legge sul riordino idrico voluta da De Luca che ha semplicemente copiato per intero il disegno di legge presentato nella scorsa legislatura da Caldoro. Il Movimento 5 Stelle nel totale isolamento denunciò il colpo di mano costruito consociativamente da maggioranza e dall’altra opposizione a tal punto da dover occupare il Consiglio regionale della Campania”. Lo dice la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà che mette sullo stesso piano la maggioranza di De Luca e l’altra opposizione di Caldoro. “Solo il Movimento 5 Stelle denunciò cosa si nascondesse dietro il paravento della legge n. 15 del 2 dicembre 2015 del riordino idrico – spiega – non è un caso se le tariffe dei consumi schizzeranno alle stelle, se un carrozzone come Gori continua a macinare debiti e la metà dei comuni campani – ben 228 su di un totale di 549 – non riconosce l’Ente idrico Campano (Eic)”. “Il M5S è per l’acqua pubblica – continua – la nostra proposta di legge regionale di riordino del servizio idrico integrato in Campania fu costruita dal basso con i comitati dei cittadini”. “Il nostro orizzonte non cambia c’è una volontà referendaria da rispettare – sottolinea Muscarà – la ripubblicizzazione dell’acqua era ed è il nostro orizzonte”. “De Luca è l’apripista del Governo Renzi e degli interessi dei grandi gruppi che rappresentano – prosegue – non casualmente con il decreto Madia si attua una strategia di privatizzazioni già anticipata dallo Sblocco Italia”. “Il Movimento 5 Stelle non si ferma – conclude Muscarà – non consentiremo che l’aumento delle tariffe della bolletta dell’acqua vadano a rimpinguare le casse piene di debiti della Gori e in generale dei gestori dell’idrico”.