Il funerale dell’imprenditore Martino Marino, morto folgorato, era già stato pagato.
CAPACCIO. Non c’è rispetto nemmeno per il dolore. Quello di una famiglia che ha perso improvvisamente una persona cara e che nostante tutto cerca di andare avanti, nel ricordo di chi nonc’è più. Qualcuno, infatti, si sta approfittando della tragica morte di Martino Marino per «chiedere soldi per il suo funerale». Rito che si è tenuto oltre due settimane fa, e che la famiglia ha già provveduto a pagare. «Vogliamo avvisare emettere in guardia dalla presenza di individui che si stanno recando nelle case dei cittadini di Capaccio,Battipaglia e paesi limitrofi, chiedendo soldi per poter effettuare i funerali a un onest oe dignitoso lavoratore. Si prega di avvisare le autorità per evitare questo sciacallaggio», fanno sapere anche attraverso facebook. In alcuni casi i truffatori,facendo leva sulla sensibilità di personecolpitedalla notizia della morte del quarantaseienne di Capaccio,per un terribile incidente, sarebbero anche riusciti a farsi consegnare del denaro.Di qui l’invito dei familiari a stare in guardia, a guardarsi da questi sciacalli. Martino Marino,imprenditore conosciuto è stimato a Capaccio, è deceduto lo scorso 7 agosto all’ospedale Ruggi di Salerno, dov’era ricoverato dal 3 agosto, giorno in cui era rimasto folgorato da una potente scarica elettrica mentre aiutava a posizionare un palo della luce all’interno del giardino di un’abitazione in costruzione, in località Gromola. Marino non avrebbe nemmeno dovuto trovarsi lì,ma quando aveva visto che c’era bisogno del suo aiuto, non si era tirato indietro. La vicinanza di un palo dell’alta tensione provocò una potente scarica elettrica. La sua vita si spense dopo quattro giorni dall’incidente in cui aveva già perso la vita Walter De Nigris,ventottenne di Eboli.Epurtroppo oggi c’è chi, senza alcun rispetto di familiari e di quanti gli hanno voluto bene, fa sciacallaggio persino sulla sua morte. Mentre proseguono le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente, a distanza di quasi un mese,nella città dei templi, c’è ancora tanta incredulità