Comune e diocesi a sostegno di Amatrice: gli incassi dei musei ai terremotati

Anche i musei teggianesi aderiscono all'iniziativa del Mibact

Di Comunicato Stampa

Anche i musei teggianesi aderiscono all’iniziativa del Mibact

I Musei di Teggiano per la ricostruzione del sisma di Amatrice, questo lo slogan messo in atto dalle collezioni d’arte teggianesi e promosso dal settore Cultura del Comune, in coordinamento con la Diocesi di Teggiano-Policastro, guidata dal vescovo Mons. Antonio De Luca. In parallelo a quanto annunciato dal ministro Dario Franceschini per i Musei Statali italiani, domenica 28 agosto, il Museo Diocesano ed il Lapidario Dianense, il Museo delle Arti e Tradizioni Contadine e Popolari, il Museo delle Erbe e il Museo di San Cono, apriranno le loro porte ai visitatori, con l’intento di raccogliere i proventi della bigliettazione da devolvere ad interventi sul patrimonio culturale danneggiato dal sisma degli scorsi giorni, nel Reatino, in Umbria e nell’Ascolano. Con lo stesso invito del Ministro Franceschini, i musei teggianesi si appellano alla popolazione locale ed ai turisti che visitano la città in questi giorni ad “andare nei musei in segno di solidarietà con le popolazioni coinvolte dal sisma della scorsa notte”. La cordata museale di Teggiano si è resa possibile da una precoce idea del Comune di Teggiano, mediante il consigliere comunale Conantonio D’Elia e del direttore del Museo Diocesano, arch. Marco Ambrogi e resa fattiva dalla preziosa collaborazione del dott. Biagio Matera, della locale Pro-Loco, del prof. Nicola Di Novella direttore del Viridarium e di Cono Di Sarli, per il Museo di San Cono. I proventi derivanti dai biglietti serviranno per la ricostruzione del sisma e soprattutto per interventi sul patrimonio culturale danneggiato. Una doppia occasione quindi per visitare congiuntamente le splendide raccolte d’arte e di storia della città-museo e contribuire fattivamente al recupero del ricco patrimonio delle cittadine distrutte dal terremoto di questi giorni. La visita ai musei ed al racconto descrittivo dei luoghi va in parte anche a rimembrare gli infausti giorni che colpirono i territori campani ed irpini nel tragico sisma del 1980 ed alla successiva ricostruzione, da cui le realtà museali ne sono in gran parte scaturite.

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