Ospedale ‘San Luca’, scontro tra i sindacati:

Medici difendono il direttore sanitario, la Uil attacca: va rimosso

Di Redazione Infocilento

Medici difendono il direttore sanitario, la Uil attacca: va rimosso

Ancora critica la situazione all’ospedale ‘San Luca’ di Vallo della Lucania. I sindacati sono duri contro le decisioni della direzione sanitaria ed evidenziano ancora una volta le problematiche del nosocomio cilentano costretto a far fronte alle esigenze di un vasto territorio che va da Agropoli fino a Camerota, passando per le aree interne. Eppure anche i sindacati sul caso si spaccano. «Si persegua con decisione chiunque assuma atteggiamenti denigratori nei confronti dell’ospedale di Vallo e di altre strutture aziendali, tanto più se realizzati attraverso la diffusione di notizie non vere e l’artificiosa ed arbitraria amplificazione mediatica», dicono i rappresentanti dei medici. Nella stessa Luigi Gallo, segretario aziendale Anaao e Giovanni Amorelli, della Cgil-Fp medici, difendono l’operato della direzione sanitaria del “San Luca”. Pur volendo «garantire il diritto sindacale di denuncia e di rivendicazioni contrattuali, si vigili e si intervenga…».

La replica della Uil, non è tardata ad arrivare. «Non ben si capisce – commenta Biagio Tomasco – per quale motivo le segreterie delle rappresentanze mediche del presidio di Vallo abbiano inteso produrre un simile documento, ostile nei confronti dell’intero restante mondo sindacale». «Se si è certi di quanto affermato – precisa – basta recarsi dai carabinieri e produrre un esposto querela». «Noi – aggiunge – lasciamo che siano i lavoratori a giudicare. Quegli stessi lavoratori che hanno portato avanti il San Luca con professionalità ed abnegazione anche in costanza di un organizzazione estiva deficitaria». E sempre nell’ottica della legalità «ci spieghino perché continuano a tollerare una palese illegittimità, rappresentata dalla permanenza del direttore Adriano De Vita» visto «che lo “scavalco” che gli permette di occupare il posto di direttore di presidio, è assolutamente illegittimo».

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