Una targa integrata di una breve biografia o anche di una mostra fotografica permanente al campo sportivo in località Muoio
AGROPOLI. Occorre intervenire affinché i giovani che frequentano il campo sportivo “Peppino Impastato” possano conoscere la sua storia ed il motivo dell’intitolazione. È il sunto della lettera aperta, inviata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio comunale, redatta da Umberto Domini (Spi-Cgil), Giovanni Basile (Camelot), Antonio De Conciliis (Rifondazione comunista), Carmine G. Parisi (Azione Civile), Aldo Romano (Sinistra e Libertà) e Pippo Vano (Possibile), oltre che dai consiglieri comunali di opposizione Agostino Abate, Vito Rizzo ed Emilio Malandrino.
«Lo scorso 12 aprile – si legge nella missiva – è stato inaugurato, in località Muoio, un campo coperto di calcio a 8 presso il quale è stata apposta una targa con la scritta: “campo sportivo polivalente – Peppino Impastato”.
A parere degli scriventi la targa è insufficiente perché non dà l’idea esatta della personalità scelta per dare il nome all’impianto sportivo: difficilmente i giovani che lo frequentano e che leggono la targa potranno cogliere il significato dell’intitolazione.
Peppino Impastato – ricordano gli esponenti della Sinistra agropolese e dell’opposizione consiliare – è stato un eroe popolare che, nella Sicilia afflitta dal fenomeno mafioso, si è ribellato alla cultura dell’omertà, dell’intimidazione e della prepotenza malavitosa. La sua azione, sviluppata attraverso la redazione di un giornale e l’apertura di “radio AUT”, ha fatto nascere in tanti giovani la consapevolezza che è necessario contrastare il potere mafioso e le complicità da cui questo attinge la propria forza. È per questa ragione che è stato barbaramente assassinato. Ciò che “cosa nostra” non immaginava, però, è che Peppino Impastato sarebbe diventato un esempio per i giovani, non solo siciliani.
Dunque, trattandosi di un ragazzo che ha sacrificato la propria vita per la giustizia sociale e la legalità, sarebbe opportuno e necessario valorizzare fino in fondo il suo sacrificio anche attraverso una targa commemorativa, oltre a quella di identificazione, integrata di una breve biografia o anche di una mostra fotografica permanente, da lasciare affissa alla recinzione, che ripercorra i tratti salienti della sua esperienza di vita. Tale intervento – conclude la lettera – si rende necessario anche per rispondere appieno al valore civico dello stesso finanziamento elargito dal Ministero dell’Interno per la realizzazione dell’impianto sportivo in località Muoio, quale monito per i giovani a rispettare e valorizzare la cultura della legalità».