Ad ottobre nuova udienza del processo d’appello sulla morte del ‘maestro anarchico’.
Ricade oggi il settimo anniversario della morte di Francesco Mastrogiovanni, il maestro di scuola deceduto all’ospedale di Vallo della Lucania dove era ricoverato in regime di Tso.
Il 31 luglio 2009 le forze dell’ordine lo andarono a prendere in spiaggia per un trattamento sanitario obbligatorio (per lui sarebbe il terzo nel giro di pochi anni). Quella mattina ci fu un dispiegamento di forze non indifferente: Mastrogiovanni fu circondato da terra e da mare da carabinieri e guardia costiera. Alla fine cedette: «Non mi fate portare all’ospedale di Vallo, perché là mi ammazzano!», esclamò prima di esser portato via, ma nessuno gli diede retta. Arrivato in ospedale, Mastrogiovanni, venne dopo poco tempo legato con delle fascette di plastica al letto di contenzione. Fu liberato solo sei ore dopo il decesso, avvenuto il 4 agosto.
Da lì è iniziato un lungo iter giudiziario. In primo grado per la morte dell’insegnante sono stati condannati i medici, a vario titolo, per omicidio colposo, sequestro di persona e falso ideologico. E’ in corso il processo d’appello e il prossimo 7 ottobre ci sarà la prossima udienza.
La morte di Francesco Mastrogiovanni è diventata un vero e proprio caso nazionale e non solo. Nel novembre scorso la regista Costanza Quadriglio ha anche realizzato un docufilm sul caso.