Dal 7 agosto fino al 31 ottobre.
Torna anche quest’anno l’esposizione fotografica intitolata ‘La Grande Madre’, giunta alla sua terza edizione.
Per il grande evento espositivo sono stati selezionati per la presentazione di una singola opera, 60 fotografi provenienti e dislocati in più parti del mondo. Artisti che trascrivono l’opera attraverso tracce, segni, storia e mitologia, artisti solitari che affrontano un tema impervio come quello dell’identità culturale nelle sue molteplici declinazioni. Nella mostra sono presenti le opere di Iwona Aleksandrowicz, Anna Andrzejewska, Serry Akrami, Candido Baldacchino, Paolo Barbaresi, Fabiana Belmonte, Chiara Boschi, Bogdan Bousca, Alejandro Budjevac, Vincenzo Caniparoli, Pasquale Capano, Rocco Carnevale, Walter Caterina, Stefano Cavazzini, Katia Chausheva, Silvano Ciriello, Giovanni Ciuccio, Anna Maria Colace, Luigi Corbetta, Vincenzo Cuccaro, Roberto De Mitri, Julie De Waroquier, George Digalakis, Pietrino Di Sebastiano, Dario Di Sessa, Enrico Doria, Andrea Ehrenreich, Laura Fogazza, Giorgio Galimberti, Sergio Giannotta, Patrick Gonzales, Antonis Gourountis, Gianni Grattacaso, Claudia Iolan, Salvatore Lembo, Phil Mckay, Fulvia Menghi, Fabrizio Miscia, Jacopo Naddeo, Renato Orsini, Robero Paciello, Fabio Pelinga, Marco Pizza, Marco Polticchia, Rodolfo Pompucci, Rosario Puglisi, Piero Puntoni, Marcello Ranieri, Angela Regina, Francesco Rizzo, Roberto Salgo, Midal Safabakhsh, Andrea Schwelle, Victor Senkov, Luca Scudiero, Rosario Tedesco, Dario Todero, Massimiliano Tuveri, Helene Vallas, Margherita Vitagliano, Cristian Volpara, Leszek Wyrzykoski.
“La Grande Madre” – tra cielo e terra, tra angeli e demoni- è una mostra fotografica che indaga un argomento dal tema sensibile e mistico, dall’interesse sociologico, antropologico e politico che ci indirizza verso quell’esperienza sensoriale, emotiva e creativa, dell’ordine e disordine, tra vita sociale e opera d’arte. “La Grande Madre” è un’opera collettiva pensata come opera aperta, per un progetto futuro che mira principalmente alla costruzione di quei nuovi concetti che sono utili ai processi cognitivi della fotografia storico/artistica. Le opere contemporanee presentate nell’occasione della mostra fotografica, consentono una molteplicità di letture del mondo che ci circonda sul tema attuale e sensibile come quello della Grande Madre. Opere fotografiche certamente figlie delle poetiche della vecchia e nuova frontiera fotografica che nei suoi 150 anni e oltre di storia ha saputo raccontare. L’artista con il suo “modus operandi” si apre a nuove idee creative con un sapere tecnico/filosofico nel pensare e riflettere la fotografia contemporanea, portando con sé un ricchissimo serbatoio di produzioni formali e non, offrendo un nuovo modo di vedere, suggestionare e sentire. Esplorare e visionare un insieme di fotografi internazionali residenti di qua e aldilà del continente, vuol dire iniziare un indagine di grandezza non invidiabile, allo stesso tempo significa entrare nel terreno dei dibattiti collettivi sulle piattaforme globali della rete, sulle questioni della fotografia e di argomenti di frontiera tra divergenze tecnologiche, culturali e politiche. Dibattiti che sono allo stesso tempo ardui e arricchenti. Gli artisti offrono diversi modi di mettere in forma l’ambiguità, ossia continui tentativi di dare forma alla probabilità e ai limiti nella conoscenza e nella misurazione dei valori assunti tra reale, simbolico e immaginario.