Ieri l’apertura del festival Segreti d’Autore con Luca Zingaretti
Al Festival “Segreti d’autore” Luca Zingaretti riceve il premio alla carriera da Ruggero Cappuccio. Lunedì 25 Luglio, in uno degli scenari più suggestivi del Cilento, il cortile del settecentesco Palazzo Coppola, a Valle, frazione di Sessa, Ruggero Cappuccio, scrittore e regista di teatro, lirica e cinema, apre la sesta edizione del Festival “Segreti d’autore” con l’attore Luca Zingaretti che, dopo Claudia Cardinale, Toni Servillo e Gigi Proietti, riceve il premio alla carriera, una maschera in bronzo di Mimmo Paladino, artista di origini beneventane riconosciuto tra i massimi esponenti della Transavanguardia. “Dialogo”, nella sua radice etimologica, indica il confronto verbale che “attraversa” (come è evidente nel prefisso greco) due interlocutori: e così Ruggero Cappuccio, nei dialoghi che rappresentano una tessera fondamentale del complesso mosaico del Festival di cui è curatore, attraversa l’universo immaginario della biografia e dell’opera di Zingaretti. Ne sollecita i ricordi – soprattutto quelli legati ai suoi esordi – stimola riflessioni profondissime, legate alle collaborazioni con grandi registi, come Ronconi e i fratelli Taviani.
Zingaretti riflette poi sul ruolo dell’attore, sul linguaggio della scena, sulle complesse implicazioni tra la rappresentazione e i suoi strumenti espressivi, sui diversi codici semiotici del teatro e del cinema. Ma è soprattutto sulla Sicilia che si concentra la massima tensione emotiva del confronto tra i due artisti, legati da questa comune radice. La Sicilia che Cappuccio definisce come una “tentazione inaudita”, quando si sofferma a commentare le immagini della nota fiction di Montalbano, nata dalla penna di Camilleri, che fu maestro di Zingaretti negli anni della sua formazione giovanile all’Accademia Silvio d’Amico, o quando ricorda aneddoti sugli incontri tra Camilleri e Benedetto Croce. La Sicilia è un “antico amore” di Cappuccio che influenza, con i suoi inconfondibili impasti fonetici, i forti colori e la sensualità delle sue suggestive immagini, gran parte della sua officina drammaturgica. Così, inevitabilmente, il dialogo si ferma su un racconto di Tomasi di Lampedusa, “Lighea”, recitato magistralmente da Zingaretti per il pubblico del Festival “Segreti d’autore” dopo le tappe di Oxford e del British Museum di Londra. Così, tra gattoparderie e sirene si conclude una serata magica, che unisce il Cilento a Londra e alla Sicilia, con l’epifania tragica, grottesca, ma sensualissima di una sirena, una sirena che ricorda Leucosia o Camaraton, che animarono, sin dai primordi della civiltà mediterranea, i racconti dei peripli greci nel nostro Cilento.