Strada chiusa da due anni: scatta l’esposto alla Procura

Secondo Comitati e Associazioni la situazione rischia di degenerare: a rischio anche le abitazioni.

Di Filippo Di Pasquale

Secondo Comitati e Associazioni la situazione rischia di degenerare: a rischio anche le abitazioni.

Ancora polemiche per le condizioni in cui versa la SS 19 delle Calabrie, chiusa al traffico dal 2014 nel tratto Petina-Auletta per una frana al Km 46.

Numerose famiglie della comunità di Auletta, già provate dalla perdurante crisi economica, vedono le loro attività languire a causa dell’isolamento prolungato generato dalla chiusura al traffico della SS19.

I problemi, però, non sono soltanto per chi abita nella zona o vi ha interessi economici. La frana, infatti, ha anche conseguenze sul turismo: chi dall’autostrada deve arrivare alle Grotte di Pertosa provenendo da una zona a Nord del Vallo di Diano, dovrà uscire a Polla (non più a Petina) e poi proseguire per Campostrino con un intinerario più lungo e tortuoso.

Le cause della frana sono, presumibilmente, da addebitare a un fenomeno di erosione delle sponde dell’adiacente fiume Tanagro. Secondo cittadini e associazioni locali, perdurando il fenomeno di erosione delle sponde del fiume Tanagro c’è rischio addirittura per le abitazioni che stanno a ridosso delle sponde e, pertanto, una minaccia per l’incolumità delle persone.

Per questo il Comitato “Ponte Nuovo” di Auletta, insieme al responsabile della Sede Codacons del Vallo di Diano, Roberto De Luca, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro. “Nell’esposto – spiegano – è stata anche formulata richiesta di indagare sulle cause della frana e su eventuali responsabilità da parte di enti pubblici nell’omesso intervento per il ripristino della viabilità di una strada statale. Inoltre, si è chiesta l’immediata rimozione del rischio per l’incolumità delle persone che vivono nelle vicinanze del luogo”.

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