“Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna ;
gentil ramo ove piacque.
con sospir’ mi rimembra
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme”.
(Francesco Petrarca)
Iniziare col piede giusto una rovente domenica di Luglio, è proprio quello che ci voleva!
Raggiungiamo Felitto, un piccolo paese famoso per la “Sagra del Fusillo”. La sagra, nata nel 1976,e che da anni si tiene nella seconda decade di Agosto, riveste una notevole importanza economica ed anche culturale per il comune.
Appena arrivati al centro, si comincia già a respirare aria di tranquillità e ti viene voglia di scoprire tutto quello che questo luogo ha da offrire.
Il paese è un borgo medievale che conserva ancora numerose torri di guardia e mura di cinta, tipiche dell’anno 1000. L’origine di Felitto è da ricondurre a qualche secolo prima dell’anno 1000. Strategicamente la posizione era straordinaria: sopraelevata, inaccessibile o accessibile con molta difficoltà dai quattro lati con la possibilità di controllare con facilità tutta la valle del Calore. Facile difesa naturale del posto, possibilità di avvistare con molto anticipo eventuali pericoli, presenza abbondante sul posto di ottima pietra da costruzione e da calce, nonché di sabbia in zona relativamente vicina (Casale), possibilità di rifornirsi d’acqua sia per la vicinanza del fiume Calore e sia per la presenza nel raggio di pochi chilometri di diverse piccole sorgenti, rendevano il posto ideale per un insediamento stabile e sicuro.
Di cose da fare e da vedere a Felitto ce ne sono tante,il suo centro storico al museo della civiltà contadina, la Pinacoteca permanente della Pro Loco, i sentieri dell’Oasi Remolino, un bagno rinfrescante nelle acque fredde del fiume Calore, una pausa rilassante alla piscina comunale
degustare un piatto di “Fusilli Felittesi” presso i ristoranti o gli agriturismi locali, partecipare alla dimostrazione della lavorazione dei Fusilli Felittesi, insomma tutto questo contribuisce a trascorrere un week-end nella tranquillità di Felitto.
Noi abbiamo optato per una bella gita sul battello con giro di canoa annesso, e una passeggiata rigenerante costeggiando il fiume Calore attraverso i suoi sentieri.
Felitto conta 30 località composte per lo più da gruppi di case sparse e cascinali. Fra queste Casale, Maruzza, Pietracute, Santoianni, Starza e Torre sorgono lungo la strada statale.La località più grande è quella di San Vito che confina con il territorio di Bellosguardo.
Felitto custodisce gelosamente uno dei paesaggi più incantevoli che si possono ammirare nel nostro amatissimo Cilento: si tratta dell’area protetta delle “Gole del Calore”. Incastonate in una profonda vallata a picco sul fiume la Gole del Calore costituiscono un paesaggio ancora integro nella sua selvaggia bellezza. In questi 120 ettari di terreno protetto, dal ponte medievale situato a valle di Felitto fino ai confini con il territorio di Magliano, regna un silenzio irreale dal quale emergono sensazioni ormai dimenticate,e l’unico suono di sottofondo è il suono dell’acqua che impetuosamente graffia i sassi arroventati al sole.
Le alte pareti rocciose che cadono a strapiombo sul fiume, la persistente umidità, la scarsa luce del sole regalano particolari condizioni climatiche che rendono possibile lo sviluppo e la sopravvivenza di particolarissime associazioni vegetali tra equiseti e felci appartenenti a specie rarissime ed in alcuni casi autoctone.
Lungo il cammino si incontrano boschi di ornello, viburno, alloro, ontano, maggiociondolo, acero, roverella intervallati alla macchia mediterranea composta da mirto, lentisco, corbezzolo, ginestra, erica, valeriana, aglio orsino. In questa flora rigogliosa non è raro avvistare la poiana, il gheppio, la ghiandaia, il martin pescatore, il passero solitario.
A far da padrona nelle acque del fiume però è la lontra, che si aggira fra queste gole che rendono ospitale la sua sopravvivenza.
Nella località Remolino (182 m) il fiume dà vita ad un piccolo lago naturale. Costeggiado il fiume Calore alla sua destra saliamo lungo un sentiero che conduce dopo 30 minuti ca. a una biforcazione: a destra si può proseguire per il Ponte Naturale “Pretatetta” e raggiungere l’altra riva. Rimanendo su questa riva si può proseguire, oltrepassando il Ponte Naturale, in direzione Magliano e raggiungere, dopo circa un’ora e mezza di trekking il Ponte Medievale. L’altra via per il Fiume Calore è quella di recarsi in Piazza Mercato a Felitto e seguire la segnaletica ‘Gole del Calore’ fino ad arrivare ad una scalinata che vi conduce direttamente.
Raggiungiamo il Ponte di Pretatetta: un collegamento naturale tra le sponde del fiume costituito da due enormi massi che franando dalle opposte pareti della vallata e incastrandosi tra di loro hanno generato un ponte naturale. Ritorniamo a Remolino percorrendo lo stesso sentiero a ritroso per immergerci nelle ghiacciate acque del Calore, dove il fiume forma una splendida piscina naturale. Felici di aver trascorso una domenica lontani dal caos cittadino e dalle spiagge prese d’assalto, dopo una bella siesta ritorniamo a casa soddisfatti della nostra scelta e contenti per l’ospitalità che i ragazzi del posto ci hanno riservato.