L’ospedale di Agropoli resta chiuso. Niente riattivazione per l’estate e potenziamento solo parziale del Psaut: critiche a De Luca da Azione Civile e M5S.
AGROPOLI. L’ospedale civile di Agropoli resta chiuso. Troppo stretti, almeno ufficialmente, i tempi per riattivare il pronto soccorso entro l’estate. Scoppia la polemica in città considerato che l’annuncio della riapertura parziale del nosocomio aveva riacceso una minima speranza di poter garantire sul territorio il diritto alla salute. Esigenza, questa, avvertita maggiormente con l’arrivo dell’estate e con l’aumento delle presenze nel comprensorio. Eppure, nonostante le rassicurazioni, per il primo anno ad Agropoli, durante i mesi di luglio ed agosto, ci sarà soltanto un Psaut (parzialmente potenziato con radiologia e quattro posti letto). Il caso non ha mancato di suscitare polemiche. “Il processo di distruzione della sanità pubblica è in atto da anni e coinvolge tutta la regione”, accusano da Azione Civile. “Nell’Agro-Nocerino-Sarnese – aggiungono – vari presidi sanitari sono stati chiusi e la dislocazione ospedaliera è attualmente totalmente insufficiente per una popolazione di circa 400.000 abitanti, poco meno della metà dei residenti a Napoli. Stesso problema si avverte per la chiusura dell’Ospedale di Agropoli che serviva il Cilento, terra tra l’altro di forte afflusso turistico”.
Critiche anche dal Movimento 5 Stelle: “Non è possibile calare dall’alto un piano di drastici tagli dell’assistenza sanitaria – spiega Valeria Ciarambino – imposto dalla coppia di fatto Vincenzo De Luca ‘Ponzio Pilato’ e il commissario Polimeni ‘Mani di Forbici'”. “Avevamo chiesto al commissario Polimeni – spiega – l’istituzione di un tavolo di confronto sul piano ospedaliero per capire la logica ed i criteri adottati che hanno portato ad alcune scelte e avere l’opportunità di instaurare un dialogo”. “Sollecitazioni, inviti, appelli caduti nel vuoto – conclude Ciarambino – insomma c’è un preciso disegno portato avanti da Polimeni e condiviso in modo silente da De Luca di smantellare la sanità campana”.