Tanto clamore per nulla. Così il sindaco Italo Voza replica alle accuse conseguenti ad una operazione della guardia di finanza che ha coinvolto l’ente.
Dopo l’operazione della guardia di finanza di Agropoli che avrebbe individuato un danno erariale superiore ai 700mila euro per la gestione dell’area dove insiste il ristorante “Nettuno”, arriva la risposta dell’amministrazione comunale. La struttura del ristorante, secondo quanto riferiscono da palazzo di città, non sarebbe di proprietà del comune: “Essa fu acquistata con fondi della Prefettura (del Governo del Regno d’Italia) dal Comune di Capaccio il 19 novembre 1931 per compravendita dalla famiglia Forlani Mansi e donata dal Comune medesimo all’Ente per le Antichità e i Monumenti della Provincia di Salerno con atto del 24 settembre 1932, aderendo alla proposta del Prefetto di Salerno, affinché il citato Ente potesse essere dotato di patrimonio e costituito con Regio Decreto n.409 del 1934”, spiegano in una nota.
In pratica, come confermato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con risposta scritta all’interrogazione parlamentare effettuata nel settembre 2012, a seguito di istruttoria del competente Reparto territoriale del Corpo della Guardia di Finanza, “il terreno su cui insiste il citato esercizio commerciale (e il medesimo) risulta di proprietà dell’Ente per le Antichità e i Monumenti della Provincia di Salerno”.
“Con ogni evidenza, il clamore è per nulla”, spiega il primo cittadino Italo Voza.
“Si confida con certezza che le deduzioni richieste al Comune e all’Ente (a tanto servono) fughino definitivamente ogni dubbio”, conclude il sindaco di Capaccio Paestum.