Duro manifesto della minoranza: “Agropoli attenta!”

I consiglieri d'opposizione Abate, Malandrino e Rizzo si rivolgono ai cittadini: "Dove ti porta il pifferaio Alfieri?".

Di Redazione Infocilento

I consiglieri d’opposizione Abate, Malandrino e Rizzo si rivolgono ai cittadini: “Dove ti porta il pifferaio Alfieri?”.

AGROPOLI. Un manifesto contro l’amministrazone comunale, per denunciare le principali criticità cui si sta andando incontro. I firmatari sono i consiglieri Agostino Abate, Vito, Rizzo ed Emilio Malandrino, che si definiscono “tre voci libere” capaci di far “venir fuori le criticità, i lati oscuri, le magagne, di un modo di amministrare la città scellerato e devastante per il futuro degli agropolesi”. Cinque i punti messi in evidenza nel manifesto: i tributi comunali, i mutui, il precariato, l’emergenza sicurezza, la prepotenza e l’arroganza nella gestione del potere.

Quanto al primo problema è stato evidenziato un aumento dei tributi locali del 34%. In più, evidenziano i firmatari del manifesto, “Nulla si è fatto per aiutare le fasce più deboli della popolazione, in un momento di crisi e difficoltà per la maggioranza delle famiglie”.

Sotto accusa anche i mutui contratti per realizzare le opere pubbliche, alcune “superflue, sbagliate, non funzionanti o fantasma per le quali sono stati accesi mutui per milioni di euro per i prossimi 40 anni con interessi pari a 1 milione e mezzo di euro ogni anno”. Alcune di queste, come il “Porto furbo, hanno devastato uno degli angoli più belli della città”. Altre, come quelle per l’efficentamento energetico, vengono giudicate inutili perché “non funzionanti”. Inoltre l’area Pip a Mattine “nonostante i soldi spesi non mostra traccia di una reale valorizzazione”.

Criticata è anche la politica occupazionale “che ha creato soltanto una rete clientelare che tiene in piedi cooperative e lavoratori precari sottoposti al ricatto politico”. Quanto alla sicurezza, si fa riferimento ad “una città meno sicura e ostaggio della micro e macro criminalità nell’indifferenza (o compiacenza) dell’amministrazione comunale”.

Infine si parla anche di una gestione del potere “prepotente e arrogante”. “L’arroganza – spiegano i tre consiglieri – si manifesta costantemente nell’esercizio del potere, in spregio alle regole e alla legalità vengono approvati atti illegittimi”, inoltre “le voci di critica vengono sbeffeggiate e si utilizzano tutti gli strumenti per mettere a tacere le voci fuori dal coro”. “Con la nota arroganza il sindaco – conclude la nota – ha anche scelto la minoranza preferita escludendo dalle commissioni consiliari gli scomodi Abate, Rizzo e Malandrino”.

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