Gli albergatori italiani? Sono burberi

In Campania maestri di ospitalità, ma c'è qualche pecora nera di troppo.

Di Adnkronos

In Campania maestri di ospitalità, ma c’è qualche pecora nera di troppo.

Alberghi puliti e ben tenuti, ottima la qualità del cibo ma non basta. I turisti, pur promuovendo il livello dei servizi, si lamentano del personale degli alberghi, della loro poca propensione al servizio e alla flessibilità che invece contraddistingue altre realtà. Lo rivela un monitoraggio web curato dall’associazione ‘Donne e Qualità della Vita’ della psicologa Serenella Salomoni su oltre 5.000 post pubblicati sulle più importanti piattaforme di social network (Facebook, Twitter). Gli albergatori italiani risulterebbero essere tra i più burberi.

Dai risultati della ricerca effettuata nei mesi di aprile e maggio (un periodo ricco di ponti e festività, che ha permesso a molti italiani di trascorrere brevi periodi in strutture alberghiere) è emerso che in fatto di scarsa accoglienza tra Nord e Sud non c’è una sostanziale differenza.

E forse non è un caso che, consapevole di questo limite, Salvatore Madonna, proprietario dell’esclusivo e lussuoso Hotel Byron di Forte dei Marmi, ha ideato un ironico ‘Corso di formazione in accoglienza’, per motivare gli operatori turistici a incrementare dal punto di vista dell’ospitalità. Al fine di evidenziare quali siano i punti deboli su cui è necessario lavorare, ha ideato un ironico video per il web in cui la nota showgirl Melita Toniolo veste i panni di una professoressa, che insegna agli operatori alberghieri le tecniche per migliorare ulteriormente il loro rapporto con la clientela.

Secondo l’analisi effettuata dall’associazione, tra gli albergatori ‘unfriendly & unsmiling’ ci sono i liguri, che sarebbero poco amati dai turisti perché troppo burberi, introversi e dotati di scarso senso di ospitalità. Per loro l’indice di ‘solarità’ – calcolato su una scala da 1 (minimo) a 100 (massimo) – si attesta a 29. Neanche i toscani riescono a fare breccia nel cuore dei visitatori (indice di solarità 33). A penalizzarli sarebbe il comportamento sgarbato e sbrigativo e la tendenza a sorridere poco, cosa che in molte culture è segnale di benvenuto.

Le critiche che vengono mosse agli albergatori abruzzesi (35) sono legate al carattere troppo chiuso e all’eccessiva diffidenza nei riguardi del prossimo. Seguono i calabresi (38,5): apprezzati per la loro disponibilità, ma poco disposti a fare il primo passo verso il cliente. Tra le 20 regioni con gli albergatori unfriendly, ci sono anche i veneti (indice di solarità del 40,5): troppo ‘musi lunghi’ e poco espansivi. Non godono di molta stima neanche i valdostani (indice di solarità 41,5): chiusi e poco socievoli. Vengono però valutati positivamente per i servizi offerti e gli ambienti eleganti dotati di tutti i comfort.

Si resta ancora nel Nord Italia con i trentini, indice di solarità del 43: esageratamente attaccati alle regole e ai divieti, ma giudicati molto efficienti e veloci nel soddisfare ogni tipo di richiesta della clientela.

Dei lucani (indice di 45) ai turisti, oltre all’amore per la regione e alle tradizioni, piace l’impegno che investono per assicurare al cliente un soggiorno totalmente perfetto: dall’alloggio, al cibo, alle attrazioni turistiche. Tuttavia, non sono esenti da critiche: gli ospiti sembrano non gradirne il carattere aspro.

Nel caso dei marchigiani (indice di solarità del 47), vengono lodate la cura e le attenzioni che albergatori e lo staff hanno nei riguardi dei propri ospiti. Chi è stato in Sicilia, descrive gli albergatori: calorosi, accoglienti, pronti ad aiutare e informare i loro ospiti. Di loro non amano: il tono della voce troppo alto, che potrebbe rovinare la vacanza(indice di solarità 48).

Chiunque abbia avuto occasione di essere ospite in un albergo sardo, non ha potuto fare a meno di esaltare: la riservatezza e discrezione degli albergatori, l’accoglienza ricevuta, l’ottima preparazione di tutto lo staff, che è sempre pronto ad accontentare il cliente (indice di solarità 49); tuttavia rimangono riserve legate a episodi, rari per fortuna, di eccessiva testardaggine e cocciutaggine. Gli umbri, con un indice del 50, sono entrati nel cuore dei turisti per la grande generosità, nonché per la disponibilità e per l’intraprendenza. L’ospitalità del Friuli Venezia Giulia viene premiata con il punteggio di 52,5. Ai molisani (indice di solarità 53), i turisti riconoscono la passione che impiegano nel proprio lavoro.

Diventata negli ultimi anni location ideale di matrimoni di magnati indiani e vip, ultimi i tennisti Pennetta – Fognini, la Puglia si è rivelata una delle mete scelte da italiani e stranieri per trascorrere le vacanze estive. Gli albergatori pugliesi hanno colto l’occasione per promuovere al meglio la regione e le sue bellezze storiche, naturali e enogastronomiche. Ed è proprio il talento e la creatività che hanno impiegato per raggiungere questo obiettivo, che viene indicato come un valore dai turisti. Per i pugliesi l’indice di solarità si attesta al 57.

Nel centro Italia i laziali, ottengono il punteggio di 59,5. Cosa piace degli albergatori del Lazio? La serietà e la gentilezza che ci mettono nello svolgere il proprio lavoro. In alcuni casi si dimostrano troppo saccenti, probabile conseguenza dell’essere nati e cresciuti in un territorio ricco di storia: tutto è effimero di fronte alle maestose grandezze, ad esempio, di Roma caput mundi.

Ai campani (indice 62,7) ospitali per eccellenza, vengono riconosciute qualità come: cortesia, simpatia, disponibilità e accoglienza, che però in alcuni casi sfocia in invadenza. Un difetto? Qualche pecora nera di troppo, che si approfitta della buona fede altrui. Seguono i lombardi (65), molto gentili e diligenti sul lavoro, due pregi che sopperiscono ampiamente alla mancanza di socievolezza in alcuni frangenti.

Non solo giudizi negativi per i piemontesi che, con un indice del 68, sono elogiati per: l’alto senso del dovere, l’avversione alla confusione e al disordine, la puntualità e l’affidabilità. Il loro handicap? Sono troppo pignoli, rigidi e poco inclini a socializzare. In fatto di solarità gli albergatori dell’Emilia Romagna ottengono il punteggio più alto: 75. Il loro calore, la loro allegria e la loro naturale simpatia colpiscono i turisti, anche se a volte eccedono nella conversazione ed esagerano nei convenevoli. Tuttavia, grazie anche alla bontà della cucina regionale, riescono a far colpo con grande efficacia sui turisti.

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