Il 15 giugno diverse località festeggeranno San Vito Martire di Lucania.
Il 15 giugno si celebra la Festa di San Vito, conosciuto anche come San Vito Martire o San Vito di Lucania, patrono di Capaccio Paese, di Eboli, di Sapri e Sanza. Ma venerato e festeggiato anche in molte altre località italiane ed europee.
Secondo una leggenda, le ossa del Santo, dopo il martirio, furono gettate nel fiume Sele. Ma è più probabile, come confermerebbero alcuni ritrovamenti, che le sue ossa siano state seppellite accanto alla Chiesa di San Vito al Sele.
Varie sono le leggende su San Vito. Una di queste, la più nota, narra che nacque in Sicilia e fu martirizzato a Roma al tempo dell’imperatore Diocleziano, tra la fine del III e l’inizio del IV secolo d.c.. Di famiglia nobile e pagana, fu educato al cristianesimo dal precettore Modesto e dalla nutrice Crescenzia e ben presto iniziò a compiere miracoli. Tanto che fu arrestato a torturato. Liberato da un angelo, arrivò in Lucania, nei pressi del Sele, dove continuò a compiere miracoli. Successivamente fu chiamato a Roma da Diocleziano che aveva un figlio ossesso che San Vito guarì. Ma l’imperatore, irriconoscente, lo fece lo stesso torturare e incarcerare in quanto non volle rinnegare la fede cristiana. Anche stavolta fu riportato al Sele da un angelo e qui spirò.
Secondo un’altra leggenda Dio, arrabbiato per il comportamento degli uomini, decise di distruggere le messi. San Vito lo pregò di lasciare almeno del grano per il suo cane, riuscendo a calmarlo. Così salvò il grano per il cane e per gli uomini, ma il Signore fece cadere la spiga che aveva afferrato con vigore. Fu allora che la spiga perse i chicchi sparsi su tutto il fusto assumendo la conformazione che ha oggi, ossia una piccola spiga che racchiude i chicchi di grano.
Nel Cilento, oltre che a Capaccio Paestum, Sapri e Sanza San Vito è venerato anche a Pisciotta, Tortorella, Matonti, Felitto e Ostigliano.