Anche nel salernitano arriva la radioterapia per i bimbi affetti da cancro

Al Ruggi d'Aragona il reparto l'Isola dei Tesori, dedicato ai bambini con patologie oncologiche.

Di Comunicato Stampa

Al Ruggi d’Aragona il reparto l’Isola dei Tesori, dedicato ai bambini con patologie oncologiche.

In Italia sono quasi 2.000 i bambini e 800 gli adolescenti che ogni anno si ammalano di patologie oncologiche, e purtroppo si tratta di numeri che tendono ad aumentare. Il cancro è una malattia che inevitabilmente coinvolge anche le famiglie dei piccoli pazienti, spesso costrette ad affrontare “viaggi della speranza” per raggiungere i centri di riferimento e i reparti specializzati. Nel nostro paese sono cinque i reparti di radioterapia pediatrica pubblica di alta specialità, tutti situati da Roma in su. Oggi se ne aggiunge un sesto: finalmente a Salerno un nuovo punto di riferimento non solo per i piccoli ammalati della Campania ma per tutto il Sud Italia. L’inaugurazione è fissata per martedì 31 maggio presso l’U.O.C. di radioterapia del “Ruggi D’Aragona”.

All’appuntamento, al quale prenderanno parte il Presidente della Regione l’onorevole Vincenzo De Luca, il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Salerno Aurelio Tommasetti, il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Nicola Cantone, il Presidente di Open Anna Maria Alfani, ed il Presidente di Trenta Ore Per La Vita Onlus Rita Salci, ci sarà anche Lorella Cuccarini, suo socio fondatore e testimone che, subito dopo, presenzierà al taglio del nastro del nuovo reparto.

Il merito è delle Associazioni Open Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma e Trenta Ore Per La Vita onlus che, insieme, sono riuscite a realizzare un progetto che sembrava impossibile: dare alle famiglie l’opportunità di evitare lunghe trasferte, e rendere meno “ospedalizzati” gli ambienti di cura. Grazie a questo connubio il sogno diventa realtà.

Il reparto si chiamerà l’Isola dei Tesori. Spiagge, arcobaleni, mare e un galeone dei pirati: non è una favola ma il tema dei disegni che decoreranno le pareti del nuovo reparto. Perché le ore in reparto possano essere meno difficili e i piccoli pazienti e le loro famiglie possano vivere con maggiore serenità i delicati momenti delle terapie, nella speranza che curarsi sia come in una favola.

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