“Sono rimasto scandalizzato”. Questo il commento di Bruno Ravera, presidente dell’ordine dei medici, sullo stato della viabilità in Cilento. L’allarme: turismo a rischio.
Caos viabilità, il Cilento è a rischio. A lanciare l’ennesimo allarme è Bruno Ravera presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Salerno. Quest’ultimo ha scritto una lettera aperta per evidenziare proprio il cattivo stato della viabilità sul territorio.
«Sono stato nei giorni scorsi a Sapri per motivi professionali. Nel viaggio di ritorno mi sono fermato a Pisciotta mio paese natale. Ebbene, sono rimasto a dir poco scandalizzato e indignato per lo stato delle strade da Poderia in su”, esordisce Ravera.
“E’ incredibile che tutti, dico tutti, gli avvallamenti, le buche o semi-voragini ch’erano state riscontrate negli anni scorsi sono esattamente negli stessi punti, soltanto notevolmente aggravati, testimoni muti di una imprevidenza che non è ulteriormente tollerabile”, aggiunge.
Per Ravera con “questa situazione della viabilità non vi è alcuna prospettiva di sviluppo e di incremento del turismo, che già vive una stagione difficile. E il turismo è l’unica risorsa che rimane a questi sfortunati paesi. Non credo che questo dissesto sia colpa di sfavorevoli congiunzioni astrali e allora, si chiariscano le responsabilità qualunque esse siano. Il Cilento, mi sento di dire, non merita questo abbandono che compromette il suo sviluppo. La strada tra Ascea e Pisciotta è interrotta da “sempre” ed è attualmente assolutamente impraticabile”.
Per il presidente dell’ordine dei medici è necessario intervenire poiché “Già la stagione turistica si è tendenzialmente ristretta per le difficoltà economiche che affliggono il Paese e dura non più di due mesi, se si aggiungono queste evitabili difficoltà c’è il rischio che in queste zone vengano compromesse le già difficili prospettive di sviluppo”.
“Il continuo inevitabile abbandono dei giovani – conclude – la crisi demografica che raggiunge valori negativi, l’assenza di un programma organico di sviluppo turistico e agro-alimentare sono la testimonianza di un degrado che si avvia a diventare irreversibile”.