Cilento: testi sacri in consiglio comunale, scoppia la polemica

Il sindaco: "Noi rispondiamo alla Costituzione non alla Bibbia".

Di Ernesto Rocco

Il sindaco: “Noi rispondiamo alla Costituzione non alla Bibbia”.

AGROPOLI. “Il consiglio comunale è un consesso laico, risponde alla Costituzione, al testo unico degli enti locali e alle altre leggi, non alla Bibbia”. Parole del sindaco di Agropoli Franco Alfieri che ieri è stato protagonista di un simpatico siparietto con il consigliere comunale Vito Rizzo. Quest’ultimo, entrato in sostituzione di Ferdinando Farro soltanto poche settimane fa, si è fatto subito notare per la decisione di leggere i testi sacri durante i suoi interventi. Se nella prima seduta il consiglio è stato sorpreso con un passo di Qohelet sul trascorrere del tempo ascoltato silenziosamente, nella seconda le cose sono andate diversamente. Rizzo, infatti, si è affidato ad una lunga lettura di Samuele che in molti non hanno gradito. Infatti una volta terminata non sono mancate le proteste. A farsi portavoce del malcontento è stato proprio il primo cittadino: “Nulla contro i testi sacri, siamo tutti cristiani – ha detto infastidito Alfieri – ma qui siamo in consiglio comunale, se continua così la prossima volta porteremo anche il coro per l’alleluja”. “Se tu vuoi introdurre questa prassi – ha concluso – io non sono d’accordo”. Secca la replica di Rizzo: “I passi che leggo racchiudono il mio pensiero, per questo continuerò a leggerli.

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